Ammortizzatori Sociali - CSDDL.it - Centro Studi Diritto Dei Lavori Centro Studi Diritto dei Lavori - Bisceglie - A cura dell'Avv. Antonio Belsito e del Prof. Gaetano Veneto http://www.csddl.it/csddl/ammortizzatori-sociali/atom.html 2021-03-12T13:02:52Z Joomla! 1.5 - Open Source Content Management ASpI e mini ASpI 2013-01-18T09:49:09Z 2013-01-18T09:49:09Z http://www.csddl.it/csddl/ammortizzatori-sociali/aspi-e-mini-aspi.html di Mario Di Corato info@codexa.it <p align="center"><strong><font color="#003300"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 14pt">LA NUOVA INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE ASPI E MINI ASPI</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></strong></p><p align="center"><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">di Mario Di Corato</font></span></em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Com’è noto la legge di riforma del mercato di lavoro n. 92/2012 ha dettato nuove norme in materia di mercato del lavoro e di ammortizzatori sociali, in conformità con l’art. 38, 2^ c., della Costituzione, il quale sancisce il diritto dei lavoratori a forme di tutela contro la disoccupazione. In particolare dal 1° gennaio 2013 la disoccupazione ordinaria non agricola, la disoccupazione speciale edile e gradualmente la mobilità vengono sostituite dalla Assicurazione sociale per l’impiego, c.d. ASpI.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In data 18 dicembre 2012<span>  </span>l’INPS con la circolare n. 142 ha emanato le disposizioni in merito chiarendo, nel contempo , alcuni punti , che qui di seguito si riportano:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">DESTINATARI</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Sono tutti i lavoratori dipendenti, ivi compresi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperativa che abbiano stabilito un rapporto di lavoro in forma subordinata e il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Ne restano fuori i lavoratori agricoli ai quali si applica la vecchia normativa ed i collaboratori a progetto, per i quali, però, dal 1° gennaio viene aumentata l’una tantum.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">REQUISITI</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità è riconosciuta ai citati lavoratori che siano in possesso dei seguenti requisiti:</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">a) siano in stato di disoccupazione;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">b) lo stato di disoccupazione sia involontario, con esclusione, quindi dei lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni<span>  </span>o di risoluzione consensuale. In merito, si chiarisce che continuano a dare diritto alla prestazione le dimissioni qualora avvengano durante il periodo tutelato di maternità e quelle derivanti da giusta causa, quali:</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- mancato pagamento della retribuzione;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- aver subito molestie sessuali;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- mobbing;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- trasferimento del lavoratore ad altra sede senza giustificate motivazioni.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per quanto attiene alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro si precisa che essa non è ostativa al riconoscimento della prestazione qualora sia intervenuta:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- per trasferimento del dipendente ad altra sede distante più di 50 Km. dalla residenza;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- nell’ambito della procedura di conciliazione da tenersi presso la Direzione Territoriale del Lavoro ai sensi dell’art. 7 legge 604/1966.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">c) possano far valere almeno due anni di assicurazione e almeno un anno di contribuzione contro la disoccupazione <span> </span>nel biennio precedente l’inizio del periodo di assicurazione.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">A proposito la circolare chiarisce che per le nuove tipologie di lavoratori assicurati, che non hanno precedente contribuzione contro la disoccupazione, poiché il nuovo contributo ASpI è dovuto a partire dal 1° gennaio 2013, solo da tale data iniziano a maturare l’anzianità assicurativa e il requisito contributivo; l’eventuale<span>  </span>precedente contribuzione contro la disoccupazione , versata o dovuta, continua a produrre i suoi effetti ai fini dell’accertamento dei requisiti soggettivi per l’ammissione alla nuova indennità di disoccupazione. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">CONTRIBUZIONE UTILE PER IL DIRITTO</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Si considerano utili, oltre i contributi previdenziali versati durante il rapporto di lavoro, anche i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria, i periodi di congedo parentale, di lavoro all’estero in paesi comunitari o convenzionati e i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino a 8 anni. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Non sono considerati utili i periodi di malattia e infortunio sul lavoro solo nel caso non<span>  </span>vi sia integrazione della retribuzione da parte del datore di lavoro e<span>  </span>cassa integrazione straordinaria e ordinaria a zero ore.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">MISURA E DURATA </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità è rapportata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni comprensiva degli elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive, divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente 4,33. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità mensile è rapportata alla retribuzione mensile e sarà pari al 75% nei casi in cui la retribuzione mensile sia pari o inferiore nel 2013 all’importo di 1.180 euro mensili.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La normativa prevede un graduale aumento nel tempo. Nel periodo transitorio 2013-2015 la durata è di 8 mesi per i soggetti inferiori a cinquanta anni, 12 mesi per i soggetti di età superiore a cinquanta anni. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La domanda dovrà essere presentata esclusivamente per via telematica, tramite accesso personale con PIN, oppure tramite patronato entro 68 giorni dall’inizio dello stato di disoccupazione. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’erogazione dell’indennità è subordinata al mantenimento dello status di disoccupato. In caso di nuova occupazione del soggetto assicurato con contratto di lavoro subordinato, l’indennità è sospesa d’ufficio fino ad un massimo di sei mesi. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In caso di svolgimento di lavoro autonomo o parasubordinato, dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, il soggetto beneficiario deve informare l’Inps entro un mese dall’inizio dell’attività, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività, il quale provvede a ridurre il pagamento dell’indennità di un importo pari all’80% dei proventi preventivati.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">DECADENZA DALL’INDENNITA’</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il beneficiario decade dall’indennità nei seguenti casi:</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">a) cessazione dello stato di disoccupazione;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">b) nuova occupazione con contratto di lavoro subordinato di durata superiore a sei mesi;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">c) raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">d) acquisizione del diritto all’assegno ordinario di invalidità;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">e) inizio dell’attività in forma autonoma senza che il lavoratore abbia effettuato la comunicazione di cui all’art. 2 ,comma 17, della L. 92/2012;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">f) rifiuto di partecipare senza giustificato motivo ad una iniziativa di politica attiva o di attivazione proposta dai servizi competenti;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">g)<span>  </span>la non accettazione di una offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo superiore almeno del 20 per cento rispetto all’importo dell’indennità cui si ha diritto.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">MINI–Asp</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">I</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità prende il posto della disoccupazione ordinaria a requisiti ridotti ed <span> </span>è riconosciuta ai lavoratori che, a partire dall’1.01.2013, abbiano perduto involontariamente la propria occupazione e che possano far valere almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di occupazione.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Non è richiesto il requisito dell’anzianità assicurativa. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">All’indennità di disoccupazione MINi-ASpI si applica la stessa disciplina dell’ASpI per quanto attiene i destinatari, la retribuzione di riferimento, la misura, la decorrenza e le modalità di cui sopra è stato illustrato. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione nell’ultimo anno precedenti la data di cessazione del rapporto di lavoro , detratti i periodi di indennità eventualmente fruiti nel periodo.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Competente a decidere i ricorsi amministrativi presentati<span>  </span>avverso i provvedimenti adottati in materia di indennità ASpI e MINI-ASpI è il Comitato Provinciale della struttura che ha emesso il provvedimento. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Tali indennità, inoltre, essendo sostitutive di retribuzione, sono assoggettate a imposizione come redditi di lavoro dipendente.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Fonte: circ. n. 142 del 18/12/2012 dell’INPS</font></span></em></p> <p align="center"><strong><font color="#003300"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 14pt">LA NUOVA INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE ASPI E MINI ASPI</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></strong></p><p align="center"><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">di Mario Di Corato</font></span></em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Com’è noto la legge di riforma del mercato di lavoro n. 92/2012 ha dettato nuove norme in materia di mercato del lavoro e di ammortizzatori sociali, in conformità con l’art. 38, 2^ c., della Costituzione, il quale sancisce il diritto dei lavoratori a forme di tutela contro la disoccupazione. In particolare dal 1° gennaio 2013 la disoccupazione ordinaria non agricola, la disoccupazione speciale edile e gradualmente la mobilità vengono sostituite dalla Assicurazione sociale per l’impiego, c.d. ASpI.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In data 18 dicembre 2012<span>  </span>l’INPS con la circolare n. 142 ha emanato le disposizioni in merito chiarendo, nel contempo , alcuni punti , che qui di seguito si riportano:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">DESTINATARI</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Sono tutti i lavoratori dipendenti, ivi compresi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperativa che abbiano stabilito un rapporto di lavoro in forma subordinata e il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Ne restano fuori i lavoratori agricoli ai quali si applica la vecchia normativa ed i collaboratori a progetto, per i quali, però, dal 1° gennaio viene aumentata l’una tantum.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">REQUISITI</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità è riconosciuta ai citati lavoratori che siano in possesso dei seguenti requisiti:</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">a) siano in stato di disoccupazione;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">b) lo stato di disoccupazione sia involontario, con esclusione, quindi dei lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni<span>  </span>o di risoluzione consensuale. In merito, si chiarisce che continuano a dare diritto alla prestazione le dimissioni qualora avvengano durante il periodo tutelato di maternità e quelle derivanti da giusta causa, quali:</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- mancato pagamento della retribuzione;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- aver subito molestie sessuali;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- mobbing;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- trasferimento del lavoratore ad altra sede senza giustificate motivazioni.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per quanto attiene alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro si precisa che essa non è ostativa al riconoscimento della prestazione qualora sia intervenuta:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- per trasferimento del dipendente ad altra sede distante più di 50 Km. dalla residenza;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- nell’ambito della procedura di conciliazione da tenersi presso la Direzione Territoriale del Lavoro ai sensi dell’art. 7 legge 604/1966.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">c) possano far valere almeno due anni di assicurazione e almeno un anno di contribuzione contro la disoccupazione <span> </span>nel biennio precedente l’inizio del periodo di assicurazione.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">A proposito la circolare chiarisce che per le nuove tipologie di lavoratori assicurati, che non hanno precedente contribuzione contro la disoccupazione, poiché il nuovo contributo ASpI è dovuto a partire dal 1° gennaio 2013, solo da tale data iniziano a maturare l’anzianità assicurativa e il requisito contributivo; l’eventuale<span>  </span>precedente contribuzione contro la disoccupazione , versata o dovuta, continua a produrre i suoi effetti ai fini dell’accertamento dei requisiti soggettivi per l’ammissione alla nuova indennità di disoccupazione. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">CONTRIBUZIONE UTILE PER IL DIRITTO</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Si considerano utili, oltre i contributi previdenziali versati durante il rapporto di lavoro, anche i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria, i periodi di congedo parentale, di lavoro all’estero in paesi comunitari o convenzionati e i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino a 8 anni. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Non sono considerati utili i periodi di malattia e infortunio sul lavoro solo nel caso non<span>  </span>vi sia integrazione della retribuzione da parte del datore di lavoro e<span>  </span>cassa integrazione straordinaria e ordinaria a zero ore.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">MISURA E DURATA </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità è rapportata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi due anni comprensiva degli elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive, divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente 4,33. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità mensile è rapportata alla retribuzione mensile e sarà pari al 75% nei casi in cui la retribuzione mensile sia pari o inferiore nel 2013 all’importo di 1.180 euro mensili.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La normativa prevede un graduale aumento nel tempo. Nel periodo transitorio 2013-2015 la durata è di 8 mesi per i soggetti inferiori a cinquanta anni, 12 mesi per i soggetti di età superiore a cinquanta anni. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La domanda dovrà essere presentata esclusivamente per via telematica, tramite accesso personale con PIN, oppure tramite patronato entro 68 giorni dall’inizio dello stato di disoccupazione. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’erogazione dell’indennità è subordinata al mantenimento dello status di disoccupato. In caso di nuova occupazione del soggetto assicurato con contratto di lavoro subordinato, l’indennità è sospesa d’ufficio fino ad un massimo di sei mesi. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In caso di svolgimento di lavoro autonomo o parasubordinato, dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, il soggetto beneficiario deve informare l’Inps entro un mese dall’inizio dell’attività, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività, il quale provvede a ridurre il pagamento dell’indennità di un importo pari all’80% dei proventi preventivati.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">DECADENZA DALL’INDENNITA’</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il beneficiario decade dall’indennità nei seguenti casi:</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">a) cessazione dello stato di disoccupazione;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">b) nuova occupazione con contratto di lavoro subordinato di durata superiore a sei mesi;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">c) raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">d) acquisizione del diritto all’assegno ordinario di invalidità;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">e) inizio dell’attività in forma autonoma senza che il lavoratore abbia effettuato la comunicazione di cui all’art. 2 ,comma 17, della L. 92/2012;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">f) rifiuto di partecipare senza giustificato motivo ad una iniziativa di politica attiva o di attivazione proposta dai servizi competenti;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">g)<span>  </span>la non accettazione di una offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo superiore almeno del 20 per cento rispetto all’importo dell’indennità cui si ha diritto.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">MINI–Asp</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">I</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità prende il posto della disoccupazione ordinaria a requisiti ridotti ed <span> </span>è riconosciuta ai lavoratori che, a partire dall’1.01.2013, abbiano perduto involontariamente la propria occupazione e che possano far valere almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di occupazione.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Non è richiesto il requisito dell’anzianità assicurativa. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">All’indennità di disoccupazione MINi-ASpI si applica la stessa disciplina dell’ASpI per quanto attiene i destinatari, la retribuzione di riferimento, la misura, la decorrenza e le modalità di cui sopra è stato illustrato. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione nell’ultimo anno precedenti la data di cessazione del rapporto di lavoro , detratti i periodi di indennità eventualmente fruiti nel periodo.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Competente a decidere i ricorsi amministrativi presentati<span>  </span>avverso i provvedimenti adottati in materia di indennità ASpI e MINI-ASpI è il Comitato Provinciale della struttura che ha emesso il provvedimento. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Tali indennità, inoltre, essendo sostitutive di retribuzione, sono assoggettate a imposizione come redditi di lavoro dipendente.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Fonte: circ. n. 142 del 18/12/2012 dell’INPS</font></span></em></p> Ammortizatori sociali 2011-09-13T10:42:23Z 2011-09-13T10:42:23Z http://www.csddl.it/csddl/ammortizzatori-sociali/ammortizatori-sociali.html di Mario Di Corato info@codexa.it <p align="center"><font color="#008000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 16pt">AMMORTIZZATORI SOCIALI</span></strong><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></em></font></p><p align="center"><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Di Mario Di Corato</font></span></em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">RIFERIMENTI NORMATIVI</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">R.D.L. 19.10.19, n. 2214 - Assicurazione generale obbligatoria contro la disoccupazione;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">D.Lgs.Lgt. 9.11.45, n. 788 – Istituzione della CIG per gli operai dell’ industria;<span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 20.5.75 n. 164 – Provvedimenti per la garanzia del salario;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 23.7.91 n. 223 – Norme in materia di integrazione salariale;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 28.1.2009 n. 2 – Potenziamento ed estensione degli strumenti di tutela del reddito in<span>   </span>caso di sospensione dal lavoro o di disoccupazione, nonché disciplina per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 9.4.2009 n. 33 – Misure urgenti a tutela dell’occupazione;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 3.8.2009 n. 102 – Premio di occupazione e potenziamento degli ammortizzatori sociali;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 23.12.2009 n. 191 – Legge finanziaria 2010.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per ammortizzatori sociali si intende un complesso ed articolato sistema di tutela del reddito dei lavoratori che sono in procinto di perdere o hanno perso il posto di lavoro.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La definizione, in epoca storica, fu coniata direttamente dalle Organizzazioni sindacali nella volontà di illustrare i tentativi (e i risultati ottenuti) in favore di quanti non fossero stati titolari di una posizione previdenziale, riconosciuta dall’ ordinamento.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Negli ultimi anni la crisi economica e finanziaria ha spinto il legislatore da un lato a dare più spazio al lavoro flessibile e temporaneo e dall’altro ad allargare le tutele per coloro che perdono il posto di lavoro. Tutto ciò però non adeguando la legge sugli ammortizzatori sociali alle nuove forme di lavoro flessibile. Pertanto se il sistema esistente delle prestazioni a sostegno del reddito si è rivelato efficace evitando licenziamenti collettivi non può dirsi altrettanto efficace per la finanza pubblica che vede il proprio sistema di welfare in grave pericolo.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Le possibili strategie dovrebbero essere indirizzate verso:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">a) una revisione del sistema delle tutele sociali, che sono ancora incardinate nel lavoro subordinato a tempo indeterminato, al fine di adattarle alle mutate condizioni ed esigenze indotte dalla globalizzazione<span> </span>e dalla modernizzazione nel mondo del lavoro; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">b) maggiore priorità a efficaci politiche attive del mercato del lavoro, cercando un punto di equilibrio tra rapporti di lavoro tipici e atipici;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">c) spostamento delle tutele e delle protezioni sociali dalla “garanzia del posto di lavoro” all’assicurazione di una “piena occupabilità durante la vita lavorativa”.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’attuale sistema, inoltre, tutela soprattutto i lavoratori sospesi o licenziati delle grandi imprese dei settori industriale e commerciale , mentre per tutti gli altri c’è solo l’indennità di disoccupazione che, nonostante i miglioramenti apportati nel tempo, eroga prestazioni esigue rispetto a quelle previste nei settori suddetti.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Dal 2001, per offrire coperture proprio ai lavoratori esclusi, è stato attivato il sistema degli “ammortizzatori sociali in deroga”, in base al quale i dipendenti di aziende inferiori a 15 lavoratori o di aziende escluse dal beneficio degli ammortizzatori sociali tradizionali possono usufruire ugualmente, sulla base di accordi sindacali e nel rispetto di alcune procedure che in seguito saranno <span> </span>illustrate .</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In definitiva vi è la necessità di avere un unico strumento di sostegno al reddito, come avviene negli altri paesi europei.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">TELEMATIZZAZIONE DELLE PRESTAZIONI</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Prima di inoltrarci nel merito delle prestazioni oggetto di questo capitolo, è necessario</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">spendere qualche parola sulla telematizzazione delle prestazioni.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Negli ultimi anni<span>  </span>l’INPS al fine di ottimizzare la tempestività delle prestazioni erogate al pubblico, ottenere adeguati livelli di produttività e semplificare i rapporti con i cittadini in particolare sotto il profilo della accessibilità, ha creato un apposito servizio on-line denominato “sportello virtuale”, che consente agli interessati di presentare domande di prestazione senza doversi recare presso le strutture dell’Istituto, con notevole risparmio di tempo con l’ulteriore vantaggio di poter usufruire di alcuni servizi connessi , tra i quali la possibilità di seguire costantemente on-line lo stato di lavorazione della propria domanda.</font></span></p><p align="center"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">***</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nell’intento di avere un quadro pratico ed operativo sugli ammortizzatori sociali, si illustrano due situazioni diverse di sostegno del reddito:</font></span></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>a. <span style="font: 7pt 'Times New Roman'"> </span></span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a seguito di licenziamento;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>b. </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">lavoratori il cui rapporto di lavoro è sospeso.</span></font><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nel primo caso – quello classico – il lavoratore, licenziato dall’impresa a seguito di difficoltà economiche<span>  </span>non prevedibili al momento dell’assunzione, è costretto a confrontarsi con un evento imprevisto, rispetto al quale peraltro è stato obbligatoriamente assicurato.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nel secondo caso, il lavoratore non è a tutti gli effetti un disoccupato: infatti conserva un rapporto di lavoro; è in attesa di riprendere il posto di lavoro; non di rado la sospensione del rapporto di lavoro è parziale (vale a dire di alcune ore al giorno o di alcuni giorni a settimana). Il lavoratore, quindi, attraversa una situazione transitoriamente difficile, venendo meno il – o parte del – reddito da lavoro, ma non è necessariamente di fronte all’urgenza di cercarsi un nuovo posto di lavoro.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="center"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">INTERVENTI PER I LAVORATORI CHE HANNO PERSO IL POSTO DI LAVORO</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per il sostegno dei redditi dei lavoratori licenziati sono disponibili due strumenti:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- l’indennità di disoccupazione;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- l’indennità di mobilità.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="center"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>DISOCCUPAZIONE<span>  </span>ORDINARIA </strong></font></span><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> - </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">RIFERIMENTI NORMATIVI</font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">D.L. 25.6.2008 n. 112 conv. in L.6.8.2008 n. 133; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">D.L.10.2.2009 n. 5 conv. in L. 9.4.2009 n. 33;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L.24.12. 2007 n. 247;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 23.12.2009 n. 191.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il lavoratore disoccupato per cessazione del contratto a termine o per licenziamento ha diritto alla relativa indennità per un periodo di 8 mesi se ha un’età inferiore a 50 anni,<span>  </span>di 12 mesi se superiore.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">E’ escluso il diritto all’indennità nel caso di dimissioni volontarie del lavoratore.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Tuttavia, la Corte Costituzionale con sent. n. 269/2002 ha riconosciuto il diritto all’indennità nei casi in cui le dimissioni sono intervenute per giusta causa.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Con circ. n. 108/2006 l’INPS ha riconosciuto la possibilità di erogare l’indennità in caso di risoluzione consensuale a seguito del trasferimento del lavoratore ad una diversa sede dell’azienda che si trova a notevole distanza dalla residenza o dall’ultima sede di lavoro. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">I soggetti beneficiari sono tutti i lavoratori a tempo determinato o indeterminato e a tempo parziale</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La durata è di 8 mesi per i lavoratori con meno di 50 anni, 12 mesi per quelli pari o superiori a 50 anni.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’importo dell’indennità è fissata , per i primi 6 mesi al 60%<span>  </span>della retribuzione media percepita nei tre mesi precedenti; per il settimo e ottavo mese al 50%; per i mesi successivi (oltre 50 anni) al 40%.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per ottenere l’indennità il lavoratore deve far valere 2 anni di anzianità assicurativa e almeno 52 contributi settimanali versati nel biennio precedente la data di cessazione del rapporto di lavoro.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span>La domanda va indirizzata,<span>  </span>on-line,<span>  </span>all’Inps entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro utilizzando il mod. DS21 che contiene anche la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro o ad un percorso di formazione o riqualificazione professionale. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per gli eventuali assegni familiari va allegato il mod.ANF/PREST.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span>Regole particolari sono in vigore per i lavoratori stagionali e precari nonché per i lavoratori agricoli.</font></span></p><p align="center"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">MOBILITA’</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> - </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">RIFERIMENTI NORMATIVI</font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 223/91;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">D.Lgs. 276/2003;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">D.Lgs. 110/2004;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 27.12.2006 n. 296;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 23.12.2009 n. 191.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità di mobilità è stata introdotta dalla legge 223/91 e sostituisce, in pratica, l’indennità speciale di disoccupazione.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">E’ un intervento a sostegno dei lavoratori licenziati da aziende in difficoltà che garantisce al lavoratore un reddito sostitutivo della retribuzione.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Hanno diritto i lavoratori a tempo indeterminato che vengono collocati in mobilità da aziende, escluse quelle edili, ammesse ad usufruire della CIG, ovvero da aziende<span>  </span>sottoposte a procedura concorsuale. Hanno inoltre diritto i lavoratori licenziati da aziende con più di 15 dipendenti.<span>  </span>Non spetta a dirigenti e apprendisti.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">PROCEDURA PER LA DICHIARAZIONE DI MOBILITA’</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Se, nel corso di attuazione del programma di risanamento, non si riescono a salvaguardare il livelli occupazionali, l’azienda ammessa al trattamento straordinario d’integrazione salariale può avviare le procedure per la collocazione in mobilità dei lavoratori eccedenti.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">A tal fine deve:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">-<span> </span>darne comunicazione alle OO.SS. aziendali indicando i motivi del provvedimento, il</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span>numero e i profili professionali dei lavoratori eccedenti,<span> </span>nonché i tempi di durata della m</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">obilità;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- darne comunicazione alla Direzione provinciale del lavoro;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- versare all’Inps, come anticipo sulla somma complessiva a carico dell’impresa, una </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">somma pari al trattamento massimo mensile d’integrazione salariale moltiplicato il numero </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">dei lavoratori eccedenti.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’individuazione dei lavoratori da porre in mobilità deve avvenire nel rispetto dei<span>  </span>criteri previsti dai contratti collettivi, in mancanza dei quali si ricorre ai seguenti criteri, in concorso tra di loro:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- carichi di famiglia;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- anzianità;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- esigenze tecnico-produttive e organizzative.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Esaurite le procedure indicate, l’azienda può collocare in mobilità i lavoratori eccedenti, che vengono iscritti nelle liste di mobilità. L’elenco dei lavoratori, con l’indicazione di nome, residenza, qualifica, livello di inquadramento, età, carico di famiglia, e delle modalità con cui sono stati applicati i criteri di scelta, deve essere comunicato per iscritto alla Direzione regionale del lavoro, alla Commissione regionale e al sindacato di categoria.<span>  </span>Nel contempo l’azienda comunica agli stessi lavoratori il licenziamento, nel rispetto dei termini del preavviso.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">I lavoratori interessati devono far valere almeno 12 mesi di anzianità contributiva di cui almeno 6 di lavoro effettivamente prestato.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La presentazione delle domande (mod.DS21 telematico) dovrà avvenire – entro il 68° giorno dalla data di licenziamento - attraverso uno dei seguenti canali:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>- </span>direttamente dal cittadino tramite WEB;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>- </span>tramite il contact center integrato;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>- </span>tramite i servizi telematici dei patronati.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’architettura del servizio prevede il prelievo automatico delle informazioni necessarie all’istruttoria ed al calcolo della prestazione, utilizzando i dati già in possesso dell’Istituto.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">E’ prevista la possibilità per gli assicurati che siano comunque in possesso dei requisiti per il diritto alla disoccupazione ordinaria, di richiedere la liquidazione provvisoria dell’indennità di mobilità ordinaria per la durata di 120 giorni. Ciò ha lo scopo di non far pesare sul cittadino i tempi tecnici, che mediamente superano i 120 giorni, necessari alle Commissioni regionali per deliberare le iscrizioni nelle liste di mobilità.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità è pari all’ 80% della retribuzione complessiva media degli ultimi tre mesi, con dei limiti di importo mensile , fissati ogni anno dalla legge.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La durata è di 12 mesi, elevato a 24 mesi per coloro che hanno un’età da 40 a 50 anni, e a 36 mesi per coloro che hanno più di 50 anni.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nelle aree del Mezzogiorno il periodo viene prorogato a 48 mesi.<span>  </span></font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità di mobilità a differenza dell’integrazione salariale non è subordinata a provvedimenti amministrativi emessi sulla base di istanze dei datori di lavoro od altro,essendo esclusivamente collegata a situazioni individuali del lavoratore ed è erogata su domanda di questi. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In caso di inadempienza del datore di lavoro, i lavoratori possono direttamente chiedere l’iscrizione nelle liste, sostituendosi al datore di lavoro, all’unica condizione della natura collettiva dei licenziamenti riconducibili alla cessazione totale dell’attività produttiva.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="center"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>INTERVENTI PER I LAVORATORI SOSPESI</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per i lavoratori sospesi sono disponibili due strumenti base:</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">-<span> </span>la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria.</font></span></p><p align="center"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI ORDINARIA</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">  - </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">RIFERIMENTI NORMATIVI</font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 30.4.69 n. 153; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 20.5.75 n. 164; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 19.12.84 n. 863; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 23.7.91 n. 223;<span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 8.8. 95 n. 335;<span>    </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 24.12.07 n. 247; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 28.1.09 n. 2.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>SOGGETTI</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Destinatari della CIG ordinaria sono gli operai, impiegati e i quadri delle aziende industriali in genere, delle imprese industriali e artigiane del settore edile e lapideo;<span> </span>i soci e non soci delle cooperative di produzione e<span>  </span>lavoro <span> </span>che svolgono attività assimilabili<span>  </span>a quella industriale.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">I lavoratori interessati sono, oltre a quelli che hanno un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato, anche quelli a part time (circ. INPS n. 179/2002). S</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">ono esclusi gli apprendisti, dirigenti, lavoratori a domicilio, dipendenti del terziario, agenzie di somministrazione, imprese armatoriali di navigazione, imprese ferroviarie, tranviarie , piccola pesca e pesca industriale,<span>  </span>imprese dello spettacolo,<span>  </span>imprese artigiane appartenenti a settori diversi da quello edile e lapideo, compagnie portuali.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>CONDIZIONI</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In caso di sospensione o riduzione dell’attività produttiva<span>  </span>dovuta ad eventi transitori non imputabili all’imprenditore o ai lavoratori, ovvero a situazioni temporanee di mercato che ne fanno però presagire la ripresa dell’attività produttiva.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>MISURA</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La misura del trattamento è pari all’ 80% della retribuzione globale lorda che sarebbe spettata agli operai per le ore non lavorate<span>  </span>fino ad un massimo di 40 ore settimanali.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Inoltre è dovuto l’assegno per il nucleo familiare per ogni giornata integrata o sospesa.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’importo è soggetto a limiti mensili, rivalutati annualmente<span>  </span>in base alla variazione dell’indice dei prezzi medi al consumo dell’Istat. Per il 2010 i limiti sono: euro 892,96 per i lavoratori che percepiscono una retribuzione totale mensile fino a euro 1.931,86; euro 1073,25 per i lavoratori che hanno una retribuzione superiore a 1931,86 euro.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Ai suddetti importi deve essere applicata una detrazione di 5,84%.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>DURATA</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La CIG è corrisposta per un massimo di 13 settimane; eccezionalmente<span>  </span>può essere prorogata fino ad un massimo di 52 settimane da parte del Comitato amministratore della gestione. Non potranno essere richieste ulteriori trattamenti prima che siano trascorsi ulteriore 52 settimane di attività produttiva.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’eccezionale crisi in atto ha spinto il Ministero del lavoro ad autorizzare in taluni casi particolari il passaggio alla CIG straordinaria (nota Min. Lav. n. 5251 del 2009).</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>PROCEDURA DI INTERVENTO</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Le imprese devono presentare la domanda <span> </span>entro 25 giorni dalla fine del periodo di paga in corso al termine della settimana in cui è iniziata la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro a mezzo del mod. Igi 15 o in forma telematica tramite il sito Inps.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La domanda deve contenere la causa della sospensione o della riduzione, la durata prevista, il numero dei lavoratori interessati, le ore di effettivo lavoro.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nella scelta dei lavoratori da sospendere devono essere seguiti criteri obiettivi, controllabili e verificabili in seguito; deve sussistere un nesso tra la causa di sospensione e i lavoratori interessati (Cass. 10.4.90 n. 3024). Devono, inoltre, essere rispettati i principi di non discriminazione derivanti dall’età, dal sesso, dall’invalidità o dalle ridotte capacità lavorative.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nel caso di illegittimità dei criteri che hanno determinato la scelta dei lavoratori da collocare in CIG, il lavoratore avrà diritto al risarcimento del danno nel caso di violazione dei principi di correttezza e buona fede; alla reintegrazione del posto di lavoro nel caso siano stati violati i principi di non discriminazione. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La procedura di consultazione sindacale deve essere esperita sia per la domanda di prima ammissione che per la proroga.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il trattamento di integrazione salariale è disposto dalla Sede Inps, competente per territorio, sulla base della delibera della Commissione Provinciale, nominata con decreto dal direttore regionale del lavoro.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’accoglimento della domanda è comunicata dall’Inps al datore di lavoro a mezzo del mod. Igi 6 che contiene il numero dei lavoratori e le ore e giornate da integrare, la causa della sospensione o riduzione, la durata.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il datore di lavoro opererà il conguaglio a mezzo del modello DM 10 M e potrà richiedere l’eventuale rimborso della differenza entro 6 mesi.<span> </span></font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Le imprese che beneficiano dell’intervento CIG devono versare un contributo aggiuntivo la cui misura varia a seconda del numero dei dipendenti occupati (L.164/75):</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">-<span> </span>4% per le aziende fino a 50 dipendenti;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- 8% per le aziende con più di 50 dipendenti.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il contributo è a totale carico del datore di lavoro e si calcola sull’intero importo delle integrazioni salariali erogate, al netto della riduzione del 5,84%.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il contributo non è dovuto in caso di eventi oggettivamente non evitabili.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il limite dei dipendenti occupati è determinato con effetto dal 1° gennaio di ciascun anno, sulla base del numero medio di dipendenti in forza nell’anno precedente. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nel caso di reiezione della domanda, è ammesso il ricorso alla Comitato amministratore della gestione delle prestazioni temporanee dei lavoratori dipendenti entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento. Il ricorso deve essere deciso entro 90 giorni altrimenti si considera respinto.<span>  </span><span> </span><span> </span><span>   </span><span> </span><span> </span><span> </span></font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">CIG<span>  </span>SPECIALE<span>  </span>PER EDILI E LAPIDEI</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Simile alla CIG ordinaria per l’industria è prevista per gli operai, quadri, impiegati,appartenenti ad aziende industriali ed artigiane che operano nel settore edile e del settore lapideo esercenti l’attività di escavazione e/o lavorazione di materiale lapideo.<span>  </span></font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Opera, in particolare, nei casi di intemperie stagionali.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il computo dei periodi di trattamento (si conteggiano sempre i giorni e non le settimane) ed il regime delle proroghe (trimestrali) sono del tutto simili alla CIG ordinaria per l’industria. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">CIG PER I LAVORATORI AGRICOLI (CISOA)</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La legge n.457/1972 ha riconosciuto ai lavoratori agricoli a tempo indeterminato,<span>  </span>che svolgono annualmente presso la stessa azienda oltre 180 giornate di effettivo lavoro, <span> </span>sospesi temporaneamente dal lavoro per intemperie <span> </span>stagionali o per altre cause non imputabili al datore di lavoro o al lavoratore, un trattamento sostitutivo della retribuzione.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Successivamente la Legge 223/1991 ha esteso il trattamento anche agli impiegati e quadri.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La domanda di integrazione deve essere presentata entro 15 giorni dall’inizio della sospensione su apposito modello I.S.Agr.1 sempre all’Inps. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La Commissione provinciale istituita presso l’Inps decide entro 20 giorni. Decorso tale termine il ricorso si intende accolto.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nel caso in cui la domanda venga respinta l’interessato può presentare ricorso al Comitato amministratore prestazioni temporanee della Direzione generale dell’Inps, entro 30 giorni dalla data di notifica della reiezione.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il trattamento salariale può essere concesso fino ad un massimo di 90 giorni nell’anno solare e spetta solo per le giornate intere di sospensione e non anche di riduzione dell’orario giornaliero di lavoro; è pari all’80% della retribuzione media giornaliera <span> </span>ridotta del 5,84%.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Così come avviene per la Cig ordinaria il datore di lavoro anticipa le prestazioni ai propri lavoratori conguagliandole in occasione del pagamento dei contributi con il mod. DMAG.<span>  </span>Il pagamento diretto da parte dell’Inps potrà avvenire solo in caso di ditte cessate o fallite.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Disposizioni particolari si applicano in caso di sospensione dovuta a eccezionali calamità o avversità atmosferiche, ad esigenze di riconversione e ristrutturazione aziendale o, per gli operai, a malattie epizootiche del bestiame.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">C</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">ASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI STRAORDINARIA</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> - </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI</span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 8.8.72<span>  </span>n. 464; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 20.5.75 n. 164; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 13.8.80 n. 427; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 30.12.91 n. 223; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 24.12.2007 n. 247; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 22.12..2008 n. 203; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 23.12.2009 n. 191.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>SOGGETTI</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La prestazione economica spetta agli operai dipendenti da imprese industriali, edili e lapidee,con più di 15 dipendenti, sospesi o con orario ridotto in conseguenza di ristrutturazione, riorganizzazione, riconversione di azienda, dichiarate con decreti interministeriali. <span> </span>Nel tempo è stata estesa ad altri lavoratori tra i quali i dipendenti da imprese editrici e stampatrici di giornali e agenzie di stampa; imprese artigiane; aziende esercenti attività commerciali<span>  </span>con più di 200 dipendenti; aziende del settore<span>  </span>ausiliario del servizio ferroviario; imprese appaltatrici dei servizi di pulizia, laddove l’azienda appaltante usufruisca di cigs; al personale anche navigante del trasporto aereo. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span>Spetta anche ai lavoratori delle aziende industriali dello Stato e degli Enti pubblici<span>  </span>svolgenti attività di natura industriale, con capitale non più di natura interamente pubblica.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Non spetta ai dirigenti, apprendisti e lavoratori a domicilio.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>MISURA</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">E’ la stessa stabilita per la CIG ordinaria (80% della retribuzione totale al netto del 5,84%).</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Il pagamento è effettuato dal datore di lavoro che effettuerà il conguaglio con i contributi da pagare. In caso di difficoltà finanziarie dell’impresa, è previsto<span>  </span>il pagamento da parte dell’Inps.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>DURATA</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La prestazione dura al massimo 12 mesi per la crisi aziendale, nei casi di cessazione dell’attività è possibile una proroga di altri 12 mesi; <span> </span>24 mesi per la riorganizzazione, ristrutturazione e riconversione aziendale (salvo 2 proroghe di 12 mesi l’una, concesse per programmi di particolare complessità).</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Nell’arco di un quinquennio integrazione salariale, compresa quella ordinaria, non può avere una durata complessiva superiore a 36 mesi.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>DOMANDA</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La legge 223/91 prevede l’attivazione di una procedura di consultazione sindacale<span>  </span>per un esame congiunto della situazione aziendale tra imprenditore e organizzazioni sindacali. Agli incontri partecipano funzionari del Ministero del lavoro. L’esame congiunto riguarda le misure che lì imprenditore intende adottare ed il numero dei lavoratori interessati alla sospensione ed i criteri di individuazione degli stessi, con l’eventuale rotazione tra i lavoratori occupati. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La domanda va presentata dall’azienda entro 25 giorni <span> </span>- ridotti a 10 per le aziende fino a 50 dipendenti - dal momento in cui ha avuto inizio la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro, in conformità al modello CIGS/SOLID-1 e presentato direttamente o tramite procedura on line<span>  </span>al competente ufficio del Ministero del lavoro.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>CONCESSIONE</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Il decreto di concessione del trattamento cigs è emanato entro 90 giorni.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>CONTRIBUTI</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">I datori di lavoro che ricorrono alla cigs devono versare un contributo addizionale pari al 4,5% dell’integrazione salariale corrisposta ai lavoratori.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>PAGAMENTO</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Come per quella ordinaria, il Ministero del lavoro può disporre il pagamento diretto ai lavoratori da parte dell’Inps, quando l’impresa dimostri di avere difficoltà di ordine finanziario. <span> </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">CONTRATTI DI SOLIDARIETA’</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">  - </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">RIFERIMENTI NORMATIVI</span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La legge 863/84 (artt.1 e 2) e le sue successive modifiche (art. 5 della legge 236/93, art. 6 L. 608/96, art. 7 L. 33/09, art. 1 L. 102/09.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Il contratto di solidarietà è uno strumento che utilizza la riduzione dell’orario di lavoro per evitare i licenziamenti e ripartire su un vasto gruppo di lavoratori le conseguenze dell’eccedenza di manodopera. I sacrifici derivanti dalla riduzione di orario vengono attenuati dall’intervento dello Stato, che sostiene il contratto di solidarietà con benefici e agevolazioni per lavoratori e impresa: è questo il caso del contratto di solidarietà difensivo.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">I lavoratori coinvolti dalla riduzione di orario ricevono un’integrazione salariale pari al 60% (elevata all’80% con la L. 102/09) del trattamento retributivo perso per riduzioni di orario. Tale integrazione ha la durata massima di 2 prorogabile di altri 2. Per le imprese la legge prevede sgravi contributivi che da qualche anno sono sospesi.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La legge 863/84 disciplina anche il contratto di solidarietà espansivo,per ovvii motivi poco utilizzato, in cui la riduzione dell’orario di lavoro (con riduzione della retribuzione) è finalizzata a incrementare l’assunzione di nuovo personale.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">In entrambi i casi, la condizione per beneficiare delle agevolazioni pubbliche è la stipula di un contratto collettivo volto ad evitare riduzioni di personale o a incrementare l’occupazione tramite la riduzione dell’orario lavorativo, senza necessità, come accade invece per la cassa integrazione, di specifiche causali.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Ai suesposti istituti di sostegno al reddito dei lavoratori si accompagnano misure speciali, messe in atto attraverso deroghe alla normativa vigente, in favore di lavoratori che appartengono a settori non tutelati dalle misure sopra descritte o che non possono più utilizzarle per vincoli legislativi.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Sempre più viene consentito l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga anche da parte di soggetti che l’impianto legislativo ordinario ha, di fatto, sempre tenuto fuori dal campo di applicazione di questo tipo di aiuti.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Trattasi di una estensione degli ammortizzatori sociali (CIG e Mobilità) ad imprese e settori scoperti, disposto di anno in anno con provvedimenti ad hoc e finanziato dallo Stato, mentre gli ammortizzatori sociali tradizionali sono interventi previdenziali, finanziati con i contributi dei datori di lavoro e gestiti dall’Inps.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Ogni anno le leggi finanziarie definiscono le modalità e le risorse economiche degli ammortizzatori sociali in deroga con l’obiettivo di estendere le misure di sostegno a tutti i lavoratori subordinati, compresi gli apprendisti e i lavoratori in somministrazione.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">In particolare negli ultimi 2 anni sono stati varati una serie di provvedimenti, legislativi e amministrativi, per ampliare gli strumenti utilizzabili, e per allargare la platea<span>  </span>dei beneficiari.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span>Tappa fondamentale di questo processo è stato l’accordo tra Stato e Regioni del 12<span>  </span>febbraio 2009, in base al quale le regioni partecipano sia allo stanziamento delle risorse necessarie, di gran lunga superiori a quelle degli anni precedenti, sia alla gestione degli ammortizzatori sociali in deroga, sulla base di accordi regionali con le parti sociali.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La più importante novità rispetto agli anni scorsi è la possibilità di utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga per le tipologie contrattuali escluse, quali l’apprendistato e il lavoro in somministrazione con gli stessi requisiti soggettivi di ammissibilità (90 giorni di anzianità aziendale per la cassa integrazione, 12 mesi per la mobilità). In particolare per i lavoratori in somministrazione il msg Inps n. 8255 del 24.3.10 ha considerato utile<span>  </span>l’anzianità di servizio <span> </span>maturata nel settore presso una o più Agenzie di somministrazione, cumulando fra loro i diversi periodi.<span>   </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La legge n. 220/2010 (Legge Finanziaria 2011 ) ha prorogato l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per un periodo non superiore a 12 mesi. Le modalità di intervento sono state disciplinate con l’Intesa Stato-Regioni sottoscritta in data 20 aprile 2011, che ha stabilito la concessione sino al 31.12.2011<span>  </span>degli ammortizzatori sociali in deroga, nel limite delle risorse stanziate per il 2010.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Nell’ambito delle medesime risorse, inoltre, possono essere prorogati per ulteriori 12 mesi i trattamenti in deroga concessi sulla base della legge finanziaria 2009: infatti i datori di lavoro che assumono lavoratori destinatari di ammortizzatori in deroga, licenziati o sospesi per cessazione totale o parziale di attività o per procedura concorsuale, ricevono dall’Inps un incentivo pari all’ammontare dell’indennità spettante al lavoratore, per le mensilità ancora non erogate. Lo stesso incentivo spetta ai percettori di ammortizzatori in deroga che vogliono intraprendere un’attività autonoma. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Per una migliore comprensione dell’iter di concessione degli ammortizzatori sociali in deroga , di seguito si illustrano le varie fasi:</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">1) </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge Finanziaria</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">, che dispone la concessione o la proroga degli a.s.in deroga;</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">2)<span> </span>Accordo Conferenza Stato-Regioni, che valuta le esigenze urgenti per la concessione;</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">3) Delibera CIPE, che prevede le risorse finanziarie che possono essere poste a </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">disposizione;</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">4) Accordo tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione interessata, che </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">stabilisce:</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">a) l’importo da erogare e le percentuali di sostegno al reddito;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>b)<span style="font: 7pt 'Times New Roman'">    </span></span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">le modalità di erogazione agli interessati;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>c)<span style="font: 7pt 'Times New Roman'">    </span></span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">le modalità di monitoraggio della spesa da parte della Regione e Inps;<span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">5)<span> </span>Decreto Interministeriale del Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che assegna le risorse finanziarie alla Regione interessata;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">6)<span> </span>Accordo quadro tra la Regione e le Parti Sociali, che definisce il numero dei lavoratori e la ripartizione delle somme da erogare.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>  </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">7) Infine la Gestione dei pagamenti viene effettuata dall’INPS che:</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>   </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">a) acquisisce le domande presentate;</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>   </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">b) eroga gli assegni;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">c) controlla la spesa, in relazione alla disponibilità dei fondi messi a disposizione.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Ai sensi del comma 10 dell’art. 19 della legge 2/2009 e succ. modifiche, il pagamento della prestazione può avvenire solo previa sottoscrizione da parte dei beneficiari della dichiarazione di immediata disponibilità , a partecipare a progetti di riqualificazione o, per coloro che non sono in costanza di raporto di lavoro, ad accettare un’offerta lavorativa congrua.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Nelle more della sottoscrizione dell’Accordo Stato-Regioni<span>  </span>per l’anno 2011, le Regioni hanno effettuato incontri con le Parti Sociali stante la necessità di dare continuità agli ammortizzatori sociali. Tra le Regioni più attive la Puglia, in data 29 giugno 2011, ha stipulato un importante <span> </span>accordo con le OO.SS. dei lavoratori e dei datori di lavoro che prevede la prima concessione, la proroga<span>  </span>della CIG e della Mobilità in deroga per tutti i lavoratori subordinati dipendenti del commercio, turismo,servizi finanziari e creditizi, agricoltura, edilizia, artigianato,cooperazione, industria al di sotto dei 15 dipendenti, enti di formazione professionale, gli studi professionali e le associazioni di categoria presenti nel CNEL. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Beneficiano inoltre i lavoratori somministrati che prestano attività lavorativa alle dipendenze di utilizzatori che abbiano richiesto la CIG e gli apprendisti che lavorano alle dipendenze di datori di lavoro che abbiano fatto richiesta per altri lavoratori del trattamento di CIG, una volta esaurito l’intervento integrativo a carico degli enti bilaterali.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN DEROGA - </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">RIFERIMENTI NORMATIVI</span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 191/2009; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.L. 185/2008; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Circ. Inps n. 75/2009: </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">msg. Inps n. 16358/2009.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Le Aziende che intendono usufruire della cassa integrazione ordinaria e straordinaria in deroga devono procedere prima alla consultazione sindacale sulla base delle vigenti disposizioni di legge e successivamente presentare domanda alla Regione entro il termine di 25 giorni dalla fine del periodo di paga in cui è iniziata la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">L’Assessorato regionale competente autorizza i trattamenti di cassa integrazione in deroga conformemente a quanto concordato nell’accordo con le parti sociali e trasmette all’INPS <span> </span>per via telematica le relative informazioni comprensive degli elenchi dei lavoratori interessati, sulla base di apposita convenzione con la quale sono definite le modalità di attuazione, di gestione dei flussi informativi e di rendicontazione di spese.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span>L’impresa deve presentare <span> </span>telematicamente alla Sede Inps territorialmente competente la domanda mediante il mod.IG15/Deroga.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Se l’impresa è allocata in più regioni, la domanda di concessione va presentata al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali – direzione Ammortizzatori sociali. In caso positivo viene emesso un decreto interministeriale.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Anche alle integrazioni salariali<span>  </span>in deroga l’ammissione al trattamento è subordinato al conseguimento di una anzianità lavorativa presso l’impresa a di almeno 90 giorni (circ. Inps n. 171 del 4.8.88 ).</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">In via sperimentale, dal 2009 i trattamenti di CIG in deroga possono essere anticipati dall’Inps, anche prima dell’emanazione dei provvedimenti di autorizzazione, sulla base degli accordi conclusi dalle parti sociali e con riserva di ripetizione nei confronti del datore di lavoro delle somme che dovessero risultare indebite. Pertanto, l’impresa interessata dovrà presentare in via telematica domanda all’Inps, con i verbali di consultazione sindacale e l’elenco dei beneficiari; inoltre dovrà presentare<span>  </span>la stessa domanda alla Regione. L’Inps, dopo verifica di requisiti oggettivi e soggettivi, per anticipazione<span>  </span>pagherà l’integrazione salariale direttamente ai lavoratori.</span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">MOBILITA’ IN DEROGA </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">  - </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">RIFERIMENTI NORMATIVI</span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.L. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">185/2008; Legge 191/2009; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Circ. Inps n.75/2009: </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">msg.Inps n. 16358/2009.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">I datori di lavoro che intendono usufruirne, dopo aver consultato le OO.SS., presentano la domanda all’Assessorato regionale competente per territorio (nelle regioni Abruzzo, Liguria, Marche, Puglia e Sardegna alle Direzioni regionali del lavoro; nelle Province autonome di Trento e Bolzano alle rispettive DPL provinciali). La Regione autorizza e invia all’Inps gli elenchi dei lavoratori interessati in via telematica. Ogni lavoratore dovrà presentare all’Inps la domanda di mod. DS 21 entro 68 giorni dal licenziamento.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Le aziende con più di 15 dipendenti sono tenute a versare un contributo addizionale pari a 6 volte<span>  </span>il trattamento mensile iniziale di mobilità spettante al lavoratore.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Per poter usufruire della mobilità in parola è necessario che il lavoratore abbia un’anzianità aziendale di almeno 12 mesi, di cui<span>  </span>almeno 6 di lavoro effettivamente prestato. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La misura è pari all’80% della retribuzione, nei limiti dei<span>  </span>massimali previsti. L’importo viene ridotto del 10% nel caso di prima proroga, del 30% nel caso di seconda proroga e del 40% nel caso di proroghe successive. Inoltre, nel caso di proroghe successive alla seconda, i trattamenti vengono erogati solo se il lavoratore dimostri di aver frequentato appositi programmi di riqualificazione professionale organizzati dalla Regione.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Per tutti i periodi dei trattamenti in deroga, al lavoratore spettano i contributi figurativi validi sia ai fini del diritto che della misura della pensione.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">AMPLIAMENTO DELLE CATEGORIE DESTINATARIE DI AMMORTIZZATORI SOCIALI</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">GLI ENTI BILATERALI</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Gli enti bilaterali vengono considerati associazioni non riconosciute, di derivazione contrattuale, in quanto sono stati istituiti ed inseriti, con accordo tra le parti sociali ( associazione dei datori di lavoro ed associazioni sindacali dei lavoratori) nei Contratti collettivi nazionali di Lavoro.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Essi svolgono sul territorio una serie di funzioni: integrazione del reddito nei periodi di sospensione<span>  </span>del lavoro, integrazione alle prestazioni economiche di malattia, infortunio e maternità; assistenza economica in caso di particolare bisogno dei lavoratori (borse di studio, particolari prestazioni sanitarie ecc.).</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La bilateraltà, pertanto, rappresenta un contributo integrativo o sostitutivo rispetto al sistema generale obbligatorio di sostegno al reddito ; la programmazione e la formazione professionale nelle aziende con particolare riferimento al contratto di apprendistato; la funzione certificatoria dei contratti di lavoro; il corretto utilizzo dei contratti di somministrazione.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>  </span></span></font></p><p><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE PER GLI APPRENDISTI</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">L’art. 19, c. 1, del D.L. n. 185 /2008 ha introdotto, in via sperimentale per gli anni 2009-2011, un trattamento economico, in caso di sospensione o di licenziamento, in favore degli apprendisti, esclusi dagli ammortizzatori sociali.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Le condizioni per poter accedere all’indennità sono:</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">- aver effettuato almeno 3 mesi di servizio;</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">- sottoscrizione di<span>  </span>una dichiarazione di disponibilità a un percorso formativo e di riqualificazione professionale, nel caso di sospensione, ovvero sottoscrizione di una disponibilità ad accettare una congrua offerta di lavoro in caso di licenziamento.<span>    </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">I requisiti oggettivi sono:</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">- sospensione per crisi aziendale o licenziamento;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">- erogazione da parte dell’ente bilaterale del 20% della indennità;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">- sottoscrizione di un apposito accordo sindacale.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La misura dell’indennità è pari al 60% della retribuzione giornaliera lorda media degli ultimi 3 mesi ed è a carico dell’INPS con una integrazione a carico dell’ente bilaterale del 20% dell’indennità (12% della retribuzione di riferimento).</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">a durata di fruizione del beneficio economico non può essere superiore a 90 giorni nell’intero periodo di apprendistato. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>   </span></span></font></p><p><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>LAVORATORI A PROGETTO</strong> <span>    </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>      </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">L’art. 19, c. 2, del D.L. n..185/ 2008 ha previsto inoltre, sempre in via sperimentale per il periodo 2009-2011 l’erogazione di una indennità “una tantum” ai lavoratori a progetto in monocommittenza ed essere privi del contratto di lavoro da almeno due mesi, limitatamente, però, ai soli collaboratori iscritti in via esclusiva alla gestione separata dell’INPS.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">I requisiti per poter ottenere tale indennità sono:</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">avere un reddito nell’anno precedente tra 5.000 e 10.000 euro; </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">un accredito contributivo di almeno 3 mesi; </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">sottoscrizione della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro o di un percorso di riqualificazione professionale.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La domanda su apposito mod.Co-CoPro va trasmessa all’Inps entro 30 gg. dalla fine del<span>  </span>contratto di collaborazione.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">L’una tantum consiste in una somma pari al 30% del reddito percepito nell’anno precedente e comunque non superiore a 4000 euro.</span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">GLI <span> </span>INCENTIVI ALL’OCCUPAZIONE <span> </span>E<span>  </span>BENEFICI CONTRIBUTIVI</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">  - </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">RIFERIMENTI NORMATIVI</span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.L. 5/2009 conv. in L. 33/2009; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.L. 78/2009 conv. in L.102/2009; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.lgs. 276/2003; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">art.1 L. 247/2007; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.L. 134/2008 conv. in L. 166/2008.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Il legislatore, a fronte di un cronico squilibrio del mercato del lavoro, caratterizzato da alti tassi di disoccupazione, è intervenuto per cercare di promuovere </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">nuove assunzioni</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> soprattutto mediante la previsione di un abbattimento del costo del lavoro, attraverso riduzioni e sgravi contributivi<span>  </span>dovuti dal datore di lavoro per le assicurazioni sociali.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">In effetti, poiché nell’ambito dell’Unione Europea vige il divieto di concedere , da parte degli Stati membri, aiuti alle imprese, considerati in linea di massima una forma di alterazione della concorrenza vietata dal Trattato CE, gli sgravi contributivi<span>  </span>previsti dalla normativa italiana sono subordinati alle disposizioni comunitarie che impongono una serie di requisiti (ad es. le assunzioni agevolate devono determinare un incremento netto dell’occupazione nell’impresa ).</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Le agevolazioni di cui possono beneficiare i datori di lavoro possono essere individuate considerando che alcune vengono concesse in relazione alla stipulazione di determinate tipologie contrattuali, quali: l’apprendistato e il contratto di inserimento; altre in relazione all’assunzione di determinate categorie di lavoratori: cassaintegrati, disoccupati da almeno 24 mesi, in mobilità, <span> </span>disabili e assunzioni effettuate per sostituire lavoratori e lavoratrici assenti in quanto in congedo parentale, lavoratori provenienti dal settore dei servizi pubblici essenziali e del trasporto aereo.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Fonti:<span>  </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>                                                                                                                                                                            </span><span>          </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Fonti: Circolari e messaggi Inps,<span>   </span>Documentazione del Servizio Politiche del Lavoro della Regione Puglia,<span>  </span>Circolari Ministero del lavoro,<span>  </span>Bibliografia di autori vari. </span></em></font></p> <p align="center"><font color="#008000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 16pt">AMMORTIZZATORI SOCIALI</span></strong><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></em></font></p><p align="center"><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Di Mario Di Corato</font></span></em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">RIFERIMENTI NORMATIVI</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">R.D.L. 19.10.19, n. 2214 - Assicurazione generale obbligatoria contro la disoccupazione;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">D.Lgs.Lgt. 9.11.45, n. 788 – Istituzione della CIG per gli operai dell’ industria;<span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 20.5.75 n. 164 – Provvedimenti per la garanzia del salario;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 23.7.91 n. 223 – Norme in materia di integrazione salariale;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 28.1.2009 n. 2 – Potenziamento ed estensione degli strumenti di tutela del reddito in<span>   </span>caso di sospensione dal lavoro o di disoccupazione, nonché disciplina per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 9.4.2009 n. 33 – Misure urgenti a tutela dell’occupazione;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 3.8.2009 n. 102 – Premio di occupazione e potenziamento degli ammortizzatori sociali;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 23.12.2009 n. 191 – Legge finanziaria 2010.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per ammortizzatori sociali si intende un complesso ed articolato sistema di tutela del reddito dei lavoratori che sono in procinto di perdere o hanno perso il posto di lavoro.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La definizione, in epoca storica, fu coniata direttamente dalle Organizzazioni sindacali nella volontà di illustrare i tentativi (e i risultati ottenuti) in favore di quanti non fossero stati titolari di una posizione previdenziale, riconosciuta dall’ ordinamento.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Negli ultimi anni la crisi economica e finanziaria ha spinto il legislatore da un lato a dare più spazio al lavoro flessibile e temporaneo e dall’altro ad allargare le tutele per coloro che perdono il posto di lavoro. Tutto ciò però non adeguando la legge sugli ammortizzatori sociali alle nuove forme di lavoro flessibile. Pertanto se il sistema esistente delle prestazioni a sostegno del reddito si è rivelato efficace evitando licenziamenti collettivi non può dirsi altrettanto efficace per la finanza pubblica che vede il proprio sistema di welfare in grave pericolo.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Le possibili strategie dovrebbero essere indirizzate verso:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">a) una revisione del sistema delle tutele sociali, che sono ancora incardinate nel lavoro subordinato a tempo indeterminato, al fine di adattarle alle mutate condizioni ed esigenze indotte dalla globalizzazione<span> </span>e dalla modernizzazione nel mondo del lavoro; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">b) maggiore priorità a efficaci politiche attive del mercato del lavoro, cercando un punto di equilibrio tra rapporti di lavoro tipici e atipici;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">c) spostamento delle tutele e delle protezioni sociali dalla “garanzia del posto di lavoro” all’assicurazione di una “piena occupabilità durante la vita lavorativa”.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’attuale sistema, inoltre, tutela soprattutto i lavoratori sospesi o licenziati delle grandi imprese dei settori industriale e commerciale , mentre per tutti gli altri c’è solo l’indennità di disoccupazione che, nonostante i miglioramenti apportati nel tempo, eroga prestazioni esigue rispetto a quelle previste nei settori suddetti.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Dal 2001, per offrire coperture proprio ai lavoratori esclusi, è stato attivato il sistema degli “ammortizzatori sociali in deroga”, in base al quale i dipendenti di aziende inferiori a 15 lavoratori o di aziende escluse dal beneficio degli ammortizzatori sociali tradizionali possono usufruire ugualmente, sulla base di accordi sindacali e nel rispetto di alcune procedure che in seguito saranno <span> </span>illustrate .</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In definitiva vi è la necessità di avere un unico strumento di sostegno al reddito, come avviene negli altri paesi europei.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">TELEMATIZZAZIONE DELLE PRESTAZIONI</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Prima di inoltrarci nel merito delle prestazioni oggetto di questo capitolo, è necessario</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">spendere qualche parola sulla telematizzazione delle prestazioni.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Negli ultimi anni<span>  </span>l’INPS al fine di ottimizzare la tempestività delle prestazioni erogate al pubblico, ottenere adeguati livelli di produttività e semplificare i rapporti con i cittadini in particolare sotto il profilo della accessibilità, ha creato un apposito servizio on-line denominato “sportello virtuale”, che consente agli interessati di presentare domande di prestazione senza doversi recare presso le strutture dell’Istituto, con notevole risparmio di tempo con l’ulteriore vantaggio di poter usufruire di alcuni servizi connessi , tra i quali la possibilità di seguire costantemente on-line lo stato di lavorazione della propria domanda.</font></span></p><p align="center"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">***</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nell’intento di avere un quadro pratico ed operativo sugli ammortizzatori sociali, si illustrano due situazioni diverse di sostegno del reddito:</font></span></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>a. <span style="font: 7pt 'Times New Roman'"> </span></span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">lavoratori che hanno perso il posto di lavoro a seguito di licenziamento;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>b. </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">lavoratori il cui rapporto di lavoro è sospeso.</span></font><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nel primo caso – quello classico – il lavoratore, licenziato dall’impresa a seguito di difficoltà economiche<span>  </span>non prevedibili al momento dell’assunzione, è costretto a confrontarsi con un evento imprevisto, rispetto al quale peraltro è stato obbligatoriamente assicurato.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nel secondo caso, il lavoratore non è a tutti gli effetti un disoccupato: infatti conserva un rapporto di lavoro; è in attesa di riprendere il posto di lavoro; non di rado la sospensione del rapporto di lavoro è parziale (vale a dire di alcune ore al giorno o di alcuni giorni a settimana). Il lavoratore, quindi, attraversa una situazione transitoriamente difficile, venendo meno il – o parte del – reddito da lavoro, ma non è necessariamente di fronte all’urgenza di cercarsi un nuovo posto di lavoro.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="center"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">INTERVENTI PER I LAVORATORI CHE HANNO PERSO IL POSTO DI LAVORO</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per il sostegno dei redditi dei lavoratori licenziati sono disponibili due strumenti:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- l’indennità di disoccupazione;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- l’indennità di mobilità.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="center"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>DISOCCUPAZIONE<span>  </span>ORDINARIA </strong></font></span><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> - </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">RIFERIMENTI NORMATIVI</font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">D.L. 25.6.2008 n. 112 conv. in L.6.8.2008 n. 133; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">D.L.10.2.2009 n. 5 conv. in L. 9.4.2009 n. 33;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L.24.12. 2007 n. 247;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 23.12.2009 n. 191.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il lavoratore disoccupato per cessazione del contratto a termine o per licenziamento ha diritto alla relativa indennità per un periodo di 8 mesi se ha un’età inferiore a 50 anni,<span>  </span>di 12 mesi se superiore.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">E’ escluso il diritto all’indennità nel caso di dimissioni volontarie del lavoratore.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Tuttavia, la Corte Costituzionale con sent. n. 269/2002 ha riconosciuto il diritto all’indennità nei casi in cui le dimissioni sono intervenute per giusta causa.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Con circ. n. 108/2006 l’INPS ha riconosciuto la possibilità di erogare l’indennità in caso di risoluzione consensuale a seguito del trasferimento del lavoratore ad una diversa sede dell’azienda che si trova a notevole distanza dalla residenza o dall’ultima sede di lavoro. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">I soggetti beneficiari sono tutti i lavoratori a tempo determinato o indeterminato e a tempo parziale</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La durata è di 8 mesi per i lavoratori con meno di 50 anni, 12 mesi per quelli pari o superiori a 50 anni.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’importo dell’indennità è fissata , per i primi 6 mesi al 60%<span>  </span>della retribuzione media percepita nei tre mesi precedenti; per il settimo e ottavo mese al 50%; per i mesi successivi (oltre 50 anni) al 40%.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per ottenere l’indennità il lavoratore deve far valere 2 anni di anzianità assicurativa e almeno 52 contributi settimanali versati nel biennio precedente la data di cessazione del rapporto di lavoro.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span>La domanda va indirizzata,<span>  </span>on-line,<span>  </span>all’Inps entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro utilizzando il mod. DS21 che contiene anche la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro o ad un percorso di formazione o riqualificazione professionale. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per gli eventuali assegni familiari va allegato il mod.ANF/PREST.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span>Regole particolari sono in vigore per i lavoratori stagionali e precari nonché per i lavoratori agricoli.</font></span></p><p align="center"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">MOBILITA’</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> - </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">RIFERIMENTI NORMATIVI</font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 223/91;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">D.Lgs. 276/2003;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">D.Lgs. 110/2004;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 27.12.2006 n. 296;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L. 23.12.2009 n. 191.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità di mobilità è stata introdotta dalla legge 223/91 e sostituisce, in pratica, l’indennità speciale di disoccupazione.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">E’ un intervento a sostegno dei lavoratori licenziati da aziende in difficoltà che garantisce al lavoratore un reddito sostitutivo della retribuzione.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Hanno diritto i lavoratori a tempo indeterminato che vengono collocati in mobilità da aziende, escluse quelle edili, ammesse ad usufruire della CIG, ovvero da aziende<span>  </span>sottoposte a procedura concorsuale. Hanno inoltre diritto i lavoratori licenziati da aziende con più di 15 dipendenti.<span>  </span>Non spetta a dirigenti e apprendisti.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">PROCEDURA PER LA DICHIARAZIONE DI MOBILITA’</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Se, nel corso di attuazione del programma di risanamento, non si riescono a salvaguardare il livelli occupazionali, l’azienda ammessa al trattamento straordinario d’integrazione salariale può avviare le procedure per la collocazione in mobilità dei lavoratori eccedenti.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">A tal fine deve:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">-<span> </span>darne comunicazione alle OO.SS. aziendali indicando i motivi del provvedimento, il</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span>numero e i profili professionali dei lavoratori eccedenti,<span> </span>nonché i tempi di durata della m</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">obilità;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- darne comunicazione alla Direzione provinciale del lavoro;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- versare all’Inps, come anticipo sulla somma complessiva a carico dell’impresa, una </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">somma pari al trattamento massimo mensile d’integrazione salariale moltiplicato il numero </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">dei lavoratori eccedenti.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’individuazione dei lavoratori da porre in mobilità deve avvenire nel rispetto dei<span>  </span>criteri previsti dai contratti collettivi, in mancanza dei quali si ricorre ai seguenti criteri, in concorso tra di loro:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- carichi di famiglia;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- anzianità;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- esigenze tecnico-produttive e organizzative.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Esaurite le procedure indicate, l’azienda può collocare in mobilità i lavoratori eccedenti, che vengono iscritti nelle liste di mobilità. L’elenco dei lavoratori, con l’indicazione di nome, residenza, qualifica, livello di inquadramento, età, carico di famiglia, e delle modalità con cui sono stati applicati i criteri di scelta, deve essere comunicato per iscritto alla Direzione regionale del lavoro, alla Commissione regionale e al sindacato di categoria.<span>  </span>Nel contempo l’azienda comunica agli stessi lavoratori il licenziamento, nel rispetto dei termini del preavviso.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">I lavoratori interessati devono far valere almeno 12 mesi di anzianità contributiva di cui almeno 6 di lavoro effettivamente prestato.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La presentazione delle domande (mod.DS21 telematico) dovrà avvenire – entro il 68° giorno dalla data di licenziamento - attraverso uno dei seguenti canali:</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>  </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>- </span>direttamente dal cittadino tramite WEB;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>- </span>tramite il contact center integrato;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span>- </span>tramite i servizi telematici dei patronati.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’architettura del servizio prevede il prelievo automatico delle informazioni necessarie all’istruttoria ed al calcolo della prestazione, utilizzando i dati già in possesso dell’Istituto.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">E’ prevista la possibilità per gli assicurati che siano comunque in possesso dei requisiti per il diritto alla disoccupazione ordinaria, di richiedere la liquidazione provvisoria dell’indennità di mobilità ordinaria per la durata di 120 giorni. Ciò ha lo scopo di non far pesare sul cittadino i tempi tecnici, che mediamente superano i 120 giorni, necessari alle Commissioni regionali per deliberare le iscrizioni nelle liste di mobilità.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità è pari all’ 80% della retribuzione complessiva media degli ultimi tre mesi, con dei limiti di importo mensile , fissati ogni anno dalla legge.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La durata è di 12 mesi, elevato a 24 mesi per coloro che hanno un’età da 40 a 50 anni, e a 36 mesi per coloro che hanno più di 50 anni.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nelle aree del Mezzogiorno il periodo viene prorogato a 48 mesi.<span>  </span></font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’indennità di mobilità a differenza dell’integrazione salariale non è subordinata a provvedimenti amministrativi emessi sulla base di istanze dei datori di lavoro od altro,essendo esclusivamente collegata a situazioni individuali del lavoratore ed è erogata su domanda di questi. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In caso di inadempienza del datore di lavoro, i lavoratori possono direttamente chiedere l’iscrizione nelle liste, sostituendosi al datore di lavoro, all’unica condizione della natura collettiva dei licenziamenti riconducibili alla cessazione totale dell’attività produttiva.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="center"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>INTERVENTI PER I LAVORATORI SOSPESI</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per i lavoratori sospesi sono disponibili due strumenti base:</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria;</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">-<span> </span>la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria.</font></span></p><p align="center"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI ORDINARIA</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">  - </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">RIFERIMENTI NORMATIVI</font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 30.4.69 n. 153; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 20.5.75 n. 164; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 19.12.84 n. 863; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 23.7.91 n. 223;<span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 8.8. 95 n. 335;<span>    </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 24.12.07 n. 247; </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Legge 28.1.09 n. 2.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>SOGGETTI</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Destinatari della CIG ordinaria sono gli operai, impiegati e i quadri delle aziende industriali in genere, delle imprese industriali e artigiane del settore edile e lapideo;<span> </span>i soci e non soci delle cooperative di produzione e<span>  </span>lavoro <span> </span>che svolgono attività assimilabili<span>  </span>a quella industriale.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">I lavoratori interessati sono, oltre a quelli che hanno un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato, anche quelli a part time (circ. INPS n. 179/2002). S</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">ono esclusi gli apprendisti, dirigenti, lavoratori a domicilio, dipendenti del terziario, agenzie di somministrazione, imprese armatoriali di navigazione, imprese ferroviarie, tranviarie , piccola pesca e pesca industriale,<span>  </span>imprese dello spettacolo,<span>  </span>imprese artigiane appartenenti a settori diversi da quello edile e lapideo, compagnie portuali.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>CONDIZIONI</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In caso di sospensione o riduzione dell’attività produttiva<span>  </span>dovuta ad eventi transitori non imputabili all’imprenditore o ai lavoratori, ovvero a situazioni temporanee di mercato che ne fanno però presagire la ripresa dell’attività produttiva.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>MISURA</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La misura del trattamento è pari all’ 80% della retribuzione globale lorda che sarebbe spettata agli operai per le ore non lavorate<span>  </span>fino ad un massimo di 40 ore settimanali.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Inoltre è dovuto l’assegno per il nucleo familiare per ogni giornata integrata o sospesa.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’importo è soggetto a limiti mensili, rivalutati annualmente<span>  </span>in base alla variazione dell’indice dei prezzi medi al consumo dell’Istat. Per il 2010 i limiti sono: euro 892,96 per i lavoratori che percepiscono una retribuzione totale mensile fino a euro 1.931,86; euro 1073,25 per i lavoratori che hanno una retribuzione superiore a 1931,86 euro.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Ai suddetti importi deve essere applicata una detrazione di 5,84%.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>DURATA</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La CIG è corrisposta per un massimo di 13 settimane; eccezionalmente<span>  </span>può essere prorogata fino ad un massimo di 52 settimane da parte del Comitato amministratore della gestione. Non potranno essere richieste ulteriori trattamenti prima che siano trascorsi ulteriore 52 settimane di attività produttiva.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’eccezionale crisi in atto ha spinto il Ministero del lavoro ad autorizzare in taluni casi particolari il passaggio alla CIG straordinaria (nota Min. Lav. n. 5251 del 2009).</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><strong>PROCEDURA DI INTERVENTO</strong></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Le imprese devono presentare la domanda <span> </span>entro 25 giorni dalla fine del periodo di paga in corso al termine della settimana in cui è iniziata la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro a mezzo del mod. Igi 15 o in forma telematica tramite il sito Inps.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La domanda deve contenere la causa della sospensione o della riduzione, la durata prevista, il numero dei lavoratori interessati, le ore di effettivo lavoro.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nella scelta dei lavoratori da sospendere devono essere seguiti criteri obiettivi, controllabili e verificabili in seguito; deve sussistere un nesso tra la causa di sospensione e i lavoratori interessati (Cass. 10.4.90 n. 3024). Devono, inoltre, essere rispettati i principi di non discriminazione derivanti dall’età, dal sesso, dall’invalidità o dalle ridotte capacità lavorative.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nel caso di illegittimità dei criteri che hanno determinato la scelta dei lavoratori da collocare in CIG, il lavoratore avrà diritto al risarcimento del danno nel caso di violazione dei principi di correttezza e buona fede; alla reintegrazione del posto di lavoro nel caso siano stati violati i principi di non discriminazione. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La procedura di consultazione sindacale deve essere esperita sia per la domanda di prima ammissione che per la proroga.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il trattamento di integrazione salariale è disposto dalla Sede Inps, competente per territorio, sulla base della delibera della Commissione Provinciale, nominata con decreto dal direttore regionale del lavoro.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’accoglimento della domanda è comunicata dall’Inps al datore di lavoro a mezzo del mod. Igi 6 che contiene il numero dei lavoratori e le ore e giornate da integrare, la causa della sospensione o riduzione, la durata.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il datore di lavoro opererà il conguaglio a mezzo del modello DM 10 M e potrà richiedere l’eventuale rimborso della differenza entro 6 mesi.<span> </span></font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Le imprese che beneficiano dell’intervento CIG devono versare un contributo aggiuntivo la cui misura varia a seconda del numero dei dipendenti occupati (L.164/75):</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">-<span> </span>4% per le aziende fino a 50 dipendenti;</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">- 8% per le aziende con più di 50 dipendenti.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il contributo è a totale carico del datore di lavoro e si calcola sull’intero importo delle integrazioni salariali erogate, al netto della riduzione del 5,84%.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il contributo non è dovuto in caso di eventi oggettivamente non evitabili.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il limite dei dipendenti occupati è determinato con effetto dal 1° gennaio di ciascun anno, sulla base del numero medio di dipendenti in forza nell’anno precedente. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nel caso di reiezione della domanda, è ammesso il ricorso alla Comitato amministratore della gestione delle prestazioni temporanee dei lavoratori dipendenti entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento. Il ricorso deve essere deciso entro 90 giorni altrimenti si considera respinto.<span>  </span><span> </span><span> </span><span>   </span><span> </span><span> </span><span> </span></font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">CIG<span>  </span>SPECIALE<span>  </span>PER EDILI E LAPIDEI</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Simile alla CIG ordinaria per l’industria è prevista per gli operai, quadri, impiegati,appartenenti ad aziende industriali ed artigiane che operano nel settore edile e del settore lapideo esercenti l’attività di escavazione e/o lavorazione di materiale lapideo.<span>  </span></font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Opera, in particolare, nei casi di intemperie stagionali.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il computo dei periodi di trattamento (si conteggiano sempre i giorni e non le settimane) ed il regime delle proroghe (trimestrali) sono del tutto simili alla CIG ordinaria per l’industria. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">CIG PER I LAVORATORI AGRICOLI (CISOA)</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La legge n.457/1972 ha riconosciuto ai lavoratori agricoli a tempo indeterminato,<span>  </span>che svolgono annualmente presso la stessa azienda oltre 180 giornate di effettivo lavoro, <span> </span>sospesi temporaneamente dal lavoro per intemperie <span> </span>stagionali o per altre cause non imputabili al datore di lavoro o al lavoratore, un trattamento sostitutivo della retribuzione.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Successivamente la Legge 223/1991 ha esteso il trattamento anche agli impiegati e quadri.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La domanda di integrazione deve essere presentata entro 15 giorni dall’inizio della sospensione su apposito modello I.S.Agr.1 sempre all’Inps. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La Commissione provinciale istituita presso l’Inps decide entro 20 giorni. Decorso tale termine il ricorso si intende accolto.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Nel caso in cui la domanda venga respinta l’interessato può presentare ricorso al Comitato amministratore prestazioni temporanee della Direzione generale dell’Inps, entro 30 giorni dalla data di notifica della reiezione.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il trattamento salariale può essere concesso fino ad un massimo di 90 giorni nell’anno solare e spetta solo per le giornate intere di sospensione e non anche di riduzione dell’orario giornaliero di lavoro; è pari all’80% della retribuzione media giornaliera <span> </span>ridotta del 5,84%.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Così come avviene per la Cig ordinaria il datore di lavoro anticipa le prestazioni ai propri lavoratori conguagliandole in occasione del pagamento dei contributi con il mod. DMAG.<span>  </span>Il pagamento diretto da parte dell’Inps potrà avvenire solo in caso di ditte cessate o fallite.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Disposizioni particolari si applicano in caso di sospensione dovuta a eccezionali calamità o avversità atmosferiche, ad esigenze di riconversione e ristrutturazione aziendale o, per gli operai, a malattie epizootiche del bestiame.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">C</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">ASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI STRAORDINARIA</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> - </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI</span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 8.8.72<span>  </span>n. 464; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 20.5.75 n. 164; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 13.8.80 n. 427; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 30.12.91 n. 223; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 24.12.2007 n. 247; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 22.12..2008 n. 203; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 23.12.2009 n. 191.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>SOGGETTI</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La prestazione economica spetta agli operai dipendenti da imprese industriali, edili e lapidee,con più di 15 dipendenti, sospesi o con orario ridotto in conseguenza di ristrutturazione, riorganizzazione, riconversione di azienda, dichiarate con decreti interministeriali. <span> </span>Nel tempo è stata estesa ad altri lavoratori tra i quali i dipendenti da imprese editrici e stampatrici di giornali e agenzie di stampa; imprese artigiane; aziende esercenti attività commerciali<span>  </span>con più di 200 dipendenti; aziende del settore<span>  </span>ausiliario del servizio ferroviario; imprese appaltatrici dei servizi di pulizia, laddove l’azienda appaltante usufruisca di cigs; al personale anche navigante del trasporto aereo. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span>Spetta anche ai lavoratori delle aziende industriali dello Stato e degli Enti pubblici<span>  </span>svolgenti attività di natura industriale, con capitale non più di natura interamente pubblica.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Non spetta ai dirigenti, apprendisti e lavoratori a domicilio.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>MISURA</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">E’ la stessa stabilita per la CIG ordinaria (80% della retribuzione totale al netto del 5,84%).</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Il pagamento è effettuato dal datore di lavoro che effettuerà il conguaglio con i contributi da pagare. In caso di difficoltà finanziarie dell’impresa, è previsto<span>  </span>il pagamento da parte dell’Inps.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>DURATA</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La prestazione dura al massimo 12 mesi per la crisi aziendale, nei casi di cessazione dell’attività è possibile una proroga di altri 12 mesi; <span> </span>24 mesi per la riorganizzazione, ristrutturazione e riconversione aziendale (salvo 2 proroghe di 12 mesi l’una, concesse per programmi di particolare complessità).</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Nell’arco di un quinquennio integrazione salariale, compresa quella ordinaria, non può avere una durata complessiva superiore a 36 mesi.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>DOMANDA</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La legge 223/91 prevede l’attivazione di una procedura di consultazione sindacale<span>  </span>per un esame congiunto della situazione aziendale tra imprenditore e organizzazioni sindacali. Agli incontri partecipano funzionari del Ministero del lavoro. L’esame congiunto riguarda le misure che lì imprenditore intende adottare ed il numero dei lavoratori interessati alla sospensione ed i criteri di individuazione degli stessi, con l’eventuale rotazione tra i lavoratori occupati. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La domanda va presentata dall’azienda entro 25 giorni <span> </span>- ridotti a 10 per le aziende fino a 50 dipendenti - dal momento in cui ha avuto inizio la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro, in conformità al modello CIGS/SOLID-1 e presentato direttamente o tramite procedura on line<span>  </span>al competente ufficio del Ministero del lavoro.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>CONCESSIONE</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Il decreto di concessione del trattamento cigs è emanato entro 90 giorni.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>CONTRIBUTI</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">I datori di lavoro che ricorrono alla cigs devono versare un contributo addizionale pari al 4,5% dell’integrazione salariale corrisposta ai lavoratori.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>PAGAMENTO</strong></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Come per quella ordinaria, il Ministero del lavoro può disporre il pagamento diretto ai lavoratori da parte dell’Inps, quando l’impresa dimostri di avere difficoltà di ordine finanziario. <span> </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">CONTRATTI DI SOLIDARIETA’</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">  - </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">RIFERIMENTI NORMATIVI</span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La legge 863/84 (artt.1 e 2) e le sue successive modifiche (art. 5 della legge 236/93, art. 6 L. 608/96, art. 7 L. 33/09, art. 1 L. 102/09.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Il contratto di solidarietà è uno strumento che utilizza la riduzione dell’orario di lavoro per evitare i licenziamenti e ripartire su un vasto gruppo di lavoratori le conseguenze dell’eccedenza di manodopera. I sacrifici derivanti dalla riduzione di orario vengono attenuati dall’intervento dello Stato, che sostiene il contratto di solidarietà con benefici e agevolazioni per lavoratori e impresa: è questo il caso del contratto di solidarietà difensivo.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">I lavoratori coinvolti dalla riduzione di orario ricevono un’integrazione salariale pari al 60% (elevata all’80% con la L. 102/09) del trattamento retributivo perso per riduzioni di orario. Tale integrazione ha la durata massima di 2 prorogabile di altri 2. Per le imprese la legge prevede sgravi contributivi che da qualche anno sono sospesi.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La legge 863/84 disciplina anche il contratto di solidarietà espansivo,per ovvii motivi poco utilizzato, in cui la riduzione dell’orario di lavoro (con riduzione della retribuzione) è finalizzata a incrementare l’assunzione di nuovo personale.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">In entrambi i casi, la condizione per beneficiare delle agevolazioni pubbliche è la stipula di un contratto collettivo volto ad evitare riduzioni di personale o a incrementare l’occupazione tramite la riduzione dell’orario lavorativo, senza necessità, come accade invece per la cassa integrazione, di specifiche causali.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Ai suesposti istituti di sostegno al reddito dei lavoratori si accompagnano misure speciali, messe in atto attraverso deroghe alla normativa vigente, in favore di lavoratori che appartengono a settori non tutelati dalle misure sopra descritte o che non possono più utilizzarle per vincoli legislativi.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Sempre più viene consentito l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga anche da parte di soggetti che l’impianto legislativo ordinario ha, di fatto, sempre tenuto fuori dal campo di applicazione di questo tipo di aiuti.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Trattasi di una estensione degli ammortizzatori sociali (CIG e Mobilità) ad imprese e settori scoperti, disposto di anno in anno con provvedimenti ad hoc e finanziato dallo Stato, mentre gli ammortizzatori sociali tradizionali sono interventi previdenziali, finanziati con i contributi dei datori di lavoro e gestiti dall’Inps.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Ogni anno le leggi finanziarie definiscono le modalità e le risorse economiche degli ammortizzatori sociali in deroga con l’obiettivo di estendere le misure di sostegno a tutti i lavoratori subordinati, compresi gli apprendisti e i lavoratori in somministrazione.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">In particolare negli ultimi 2 anni sono stati varati una serie di provvedimenti, legislativi e amministrativi, per ampliare gli strumenti utilizzabili, e per allargare la platea<span>  </span>dei beneficiari.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span>Tappa fondamentale di questo processo è stato l’accordo tra Stato e Regioni del 12<span>  </span>febbraio 2009, in base al quale le regioni partecipano sia allo stanziamento delle risorse necessarie, di gran lunga superiori a quelle degli anni precedenti, sia alla gestione degli ammortizzatori sociali in deroga, sulla base di accordi regionali con le parti sociali.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La più importante novità rispetto agli anni scorsi è la possibilità di utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga per le tipologie contrattuali escluse, quali l’apprendistato e il lavoro in somministrazione con gli stessi requisiti soggettivi di ammissibilità (90 giorni di anzianità aziendale per la cassa integrazione, 12 mesi per la mobilità). In particolare per i lavoratori in somministrazione il msg Inps n. 8255 del 24.3.10 ha considerato utile<span>  </span>l’anzianità di servizio <span> </span>maturata nel settore presso una o più Agenzie di somministrazione, cumulando fra loro i diversi periodi.<span>   </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La legge n. 220/2010 (Legge Finanziaria 2011 ) ha prorogato l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per un periodo non superiore a 12 mesi. Le modalità di intervento sono state disciplinate con l’Intesa Stato-Regioni sottoscritta in data 20 aprile 2011, che ha stabilito la concessione sino al 31.12.2011<span>  </span>degli ammortizzatori sociali in deroga, nel limite delle risorse stanziate per il 2010.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Nell’ambito delle medesime risorse, inoltre, possono essere prorogati per ulteriori 12 mesi i trattamenti in deroga concessi sulla base della legge finanziaria 2009: infatti i datori di lavoro che assumono lavoratori destinatari di ammortizzatori in deroga, licenziati o sospesi per cessazione totale o parziale di attività o per procedura concorsuale, ricevono dall’Inps un incentivo pari all’ammontare dell’indennità spettante al lavoratore, per le mensilità ancora non erogate. Lo stesso incentivo spetta ai percettori di ammortizzatori in deroga che vogliono intraprendere un’attività autonoma. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Per una migliore comprensione dell’iter di concessione degli ammortizzatori sociali in deroga , di seguito si illustrano le varie fasi:</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">1) </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge Finanziaria</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">, che dispone la concessione o la proroga degli a.s.in deroga;</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">2)<span> </span>Accordo Conferenza Stato-Regioni, che valuta le esigenze urgenti per la concessione;</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">3) Delibera CIPE, che prevede le risorse finanziarie che possono essere poste a </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">disposizione;</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">4) Accordo tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione interessata, che </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">stabilisce:</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">a) l’importo da erogare e le percentuali di sostegno al reddito;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>b)<span style="font: 7pt 'Times New Roman'">    </span></span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">le modalità di erogazione agli interessati;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>c)<span style="font: 7pt 'Times New Roman'">    </span></span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">le modalità di monitoraggio della spesa da parte della Regione e Inps;<span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">5)<span> </span>Decreto Interministeriale del Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che assegna le risorse finanziarie alla Regione interessata;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">6)<span> </span>Accordo quadro tra la Regione e le Parti Sociali, che definisce il numero dei lavoratori e la ripartizione delle somme da erogare.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>  </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">7) Infine la Gestione dei pagamenti viene effettuata dall’INPS che:</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>   </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">a) acquisisce le domande presentate;</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>   </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">b) eroga gli assegni;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">c) controlla la spesa, in relazione alla disponibilità dei fondi messi a disposizione.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Ai sensi del comma 10 dell’art. 19 della legge 2/2009 e succ. modifiche, il pagamento della prestazione può avvenire solo previa sottoscrizione da parte dei beneficiari della dichiarazione di immediata disponibilità , a partecipare a progetti di riqualificazione o, per coloro che non sono in costanza di raporto di lavoro, ad accettare un’offerta lavorativa congrua.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Nelle more della sottoscrizione dell’Accordo Stato-Regioni<span>  </span>per l’anno 2011, le Regioni hanno effettuato incontri con le Parti Sociali stante la necessità di dare continuità agli ammortizzatori sociali. Tra le Regioni più attive la Puglia, in data 29 giugno 2011, ha stipulato un importante <span> </span>accordo con le OO.SS. dei lavoratori e dei datori di lavoro che prevede la prima concessione, la proroga<span>  </span>della CIG e della Mobilità in deroga per tutti i lavoratori subordinati dipendenti del commercio, turismo,servizi finanziari e creditizi, agricoltura, edilizia, artigianato,cooperazione, industria al di sotto dei 15 dipendenti, enti di formazione professionale, gli studi professionali e le associazioni di categoria presenti nel CNEL. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Beneficiano inoltre i lavoratori somministrati che prestano attività lavorativa alle dipendenze di utilizzatori che abbiano richiesto la CIG e gli apprendisti che lavorano alle dipendenze di datori di lavoro che abbiano fatto richiesta per altri lavoratori del trattamento di CIG, una volta esaurito l’intervento integrativo a carico degli enti bilaterali.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN DEROGA - </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">RIFERIMENTI NORMATIVI</span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Legge 191/2009; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.L. 185/2008; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Circ. Inps n. 75/2009: </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">msg. Inps n. 16358/2009.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Le Aziende che intendono usufruire della cassa integrazione ordinaria e straordinaria in deroga devono procedere prima alla consultazione sindacale sulla base delle vigenti disposizioni di legge e successivamente presentare domanda alla Regione entro il termine di 25 giorni dalla fine del periodo di paga in cui è iniziata la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">L’Assessorato regionale competente autorizza i trattamenti di cassa integrazione in deroga conformemente a quanto concordato nell’accordo con le parti sociali e trasmette all’INPS <span> </span>per via telematica le relative informazioni comprensive degli elenchi dei lavoratori interessati, sulla base di apposita convenzione con la quale sono definite le modalità di attuazione, di gestione dei flussi informativi e di rendicontazione di spese.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span>L’impresa deve presentare <span> </span>telematicamente alla Sede Inps territorialmente competente la domanda mediante il mod.IG15/Deroga.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Se l’impresa è allocata in più regioni, la domanda di concessione va presentata al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali – direzione Ammortizzatori sociali. In caso positivo viene emesso un decreto interministeriale.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Anche alle integrazioni salariali<span>  </span>in deroga l’ammissione al trattamento è subordinato al conseguimento di una anzianità lavorativa presso l’impresa a di almeno 90 giorni (circ. Inps n. 171 del 4.8.88 ).</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">In via sperimentale, dal 2009 i trattamenti di CIG in deroga possono essere anticipati dall’Inps, anche prima dell’emanazione dei provvedimenti di autorizzazione, sulla base degli accordi conclusi dalle parti sociali e con riserva di ripetizione nei confronti del datore di lavoro delle somme che dovessero risultare indebite. Pertanto, l’impresa interessata dovrà presentare in via telematica domanda all’Inps, con i verbali di consultazione sindacale e l’elenco dei beneficiari; inoltre dovrà presentare<span>  </span>la stessa domanda alla Regione. L’Inps, dopo verifica di requisiti oggettivi e soggettivi, per anticipazione<span>  </span>pagherà l’integrazione salariale direttamente ai lavoratori.</span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">MOBILITA’ IN DEROGA </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">  - </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">RIFERIMENTI NORMATIVI</span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.L. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">185/2008; Legge 191/2009; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Circ. Inps n.75/2009: </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">msg.Inps n. 16358/2009.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">I datori di lavoro che intendono usufruirne, dopo aver consultato le OO.SS., presentano la domanda all’Assessorato regionale competente per territorio (nelle regioni Abruzzo, Liguria, Marche, Puglia e Sardegna alle Direzioni regionali del lavoro; nelle Province autonome di Trento e Bolzano alle rispettive DPL provinciali). La Regione autorizza e invia all’Inps gli elenchi dei lavoratori interessati in via telematica. Ogni lavoratore dovrà presentare all’Inps la domanda di mod. DS 21 entro 68 giorni dal licenziamento.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Le aziende con più di 15 dipendenti sono tenute a versare un contributo addizionale pari a 6 volte<span>  </span>il trattamento mensile iniziale di mobilità spettante al lavoratore.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Per poter usufruire della mobilità in parola è necessario che il lavoratore abbia un’anzianità aziendale di almeno 12 mesi, di cui<span>  </span>almeno 6 di lavoro effettivamente prestato. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La misura è pari all’80% della retribuzione, nei limiti dei<span>  </span>massimali previsti. L’importo viene ridotto del 10% nel caso di prima proroga, del 30% nel caso di seconda proroga e del 40% nel caso di proroghe successive. Inoltre, nel caso di proroghe successive alla seconda, i trattamenti vengono erogati solo se il lavoratore dimostri di aver frequentato appositi programmi di riqualificazione professionale organizzati dalla Regione.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Per tutti i periodi dei trattamenti in deroga, al lavoratore spettano i contributi figurativi validi sia ai fini del diritto che della misura della pensione.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">AMPLIAMENTO DELLE CATEGORIE DESTINATARIE DI AMMORTIZZATORI SOCIALI</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">GLI ENTI BILATERALI</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Gli enti bilaterali vengono considerati associazioni non riconosciute, di derivazione contrattuale, in quanto sono stati istituiti ed inseriti, con accordo tra le parti sociali ( associazione dei datori di lavoro ed associazioni sindacali dei lavoratori) nei Contratti collettivi nazionali di Lavoro.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Essi svolgono sul territorio una serie di funzioni: integrazione del reddito nei periodi di sospensione<span>  </span>del lavoro, integrazione alle prestazioni economiche di malattia, infortunio e maternità; assistenza economica in caso di particolare bisogno dei lavoratori (borse di studio, particolari prestazioni sanitarie ecc.).</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La bilateraltà, pertanto, rappresenta un contributo integrativo o sostitutivo rispetto al sistema generale obbligatorio di sostegno al reddito ; la programmazione e la formazione professionale nelle aziende con particolare riferimento al contratto di apprendistato; la funzione certificatoria dei contratti di lavoro; il corretto utilizzo dei contratti di somministrazione.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>  </span></span></font></p><p><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE PER GLI APPRENDISTI</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">L’art. 19, c. 1, del D.L. n. 185 /2008 ha introdotto, in via sperimentale per gli anni 2009-2011, un trattamento economico, in caso di sospensione o di licenziamento, in favore degli apprendisti, esclusi dagli ammortizzatori sociali.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Le condizioni per poter accedere all’indennità sono:</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">- aver effettuato almeno 3 mesi di servizio;</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span> </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">- sottoscrizione di<span>  </span>una dichiarazione di disponibilità a un percorso formativo e di riqualificazione professionale, nel caso di sospensione, ovvero sottoscrizione di una disponibilità ad accettare una congrua offerta di lavoro in caso di licenziamento.<span>    </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">I requisiti oggettivi sono:</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">- sospensione per crisi aziendale o licenziamento;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">- erogazione da parte dell’ente bilaterale del 20% della indennità;</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">- sottoscrizione di un apposito accordo sindacale.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La misura dell’indennità è pari al 60% della retribuzione giornaliera lorda media degli ultimi 3 mesi ed è a carico dell’INPS con una integrazione a carico dell’ente bilaterale del 20% dell’indennità (12% della retribuzione di riferimento).</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">a durata di fruizione del beneficio economico non può essere superiore a 90 giorni nell’intero periodo di apprendistato. </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>   </span></span></font></p><p><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><strong>LAVORATORI A PROGETTO</strong> <span>    </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>      </span></span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">L’art. 19, c. 2, del D.L. n..185/ 2008 ha previsto inoltre, sempre in via sperimentale per il periodo 2009-2011 l’erogazione di una indennità “una tantum” ai lavoratori a progetto in monocommittenza ed essere privi del contratto di lavoro da almeno due mesi, limitatamente, però, ai soli collaboratori iscritti in via esclusiva alla gestione separata dell’INPS.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">I requisiti per poter ottenere tale indennità sono:</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">avere un reddito nell’anno precedente tra 5.000 e 10.000 euro; </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">un accredito contributivo di almeno 3 mesi; </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">sottoscrizione della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro o di un percorso di riqualificazione professionale.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">La domanda su apposito mod.Co-CoPro va trasmessa all’Inps entro 30 gg. dalla fine del<span>  </span>contratto di collaborazione.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">L’una tantum consiste in una somma pari al 30% del reddito percepito nell’anno precedente e comunque non superiore a 4000 euro.</span></font></p><p align="center"><font color="#000000"><strong><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">GLI <span> </span>INCENTIVI ALL’OCCUPAZIONE <span> </span>E<span>  </span>BENEFICI CONTRIBUTIVI</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">  - </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">RIFERIMENTI NORMATIVI</span></strong></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.L. 5/2009 conv. in L. 33/2009; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.L. 78/2009 conv. in L.102/2009; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.lgs. 276/2003; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">art.1 L. 247/2007; </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">D.L. 134/2008 conv. in L. 166/2008.</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Il legislatore, a fronte di un cronico squilibrio del mercato del lavoro, caratterizzato da alti tassi di disoccupazione, è intervenuto per cercare di promuovere </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">nuove assunzioni</span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> soprattutto mediante la previsione di un abbattimento del costo del lavoro, attraverso riduzioni e sgravi contributivi<span>  </span>dovuti dal datore di lavoro per le assicurazioni sociali.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">In effetti, poiché nell’ambito dell’Unione Europea vige il divieto di concedere , da parte degli Stati membri, aiuti alle imprese, considerati in linea di massima una forma di alterazione della concorrenza vietata dal Trattato CE, gli sgravi contributivi<span>  </span>previsti dalla normativa italiana sono subordinati alle disposizioni comunitarie che impongono una serie di requisiti (ad es. le assunzioni agevolate devono determinare un incremento netto dell’occupazione nell’impresa ).</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Le agevolazioni di cui possono beneficiare i datori di lavoro possono essere individuate considerando che alcune vengono concesse in relazione alla stipulazione di determinate tipologie contrattuali, quali: l’apprendistato e il contratto di inserimento; altre in relazione all’assunzione di determinate categorie di lavoratori: cassaintegrati, disoccupati da almeno 24 mesi, in mobilità, <span> </span>disabili e assunzioni effettuate per sostituire lavoratori e lavoratrici assenti in quanto in congedo parentale, lavoratori provenienti dal settore dei servizi pubblici essenziali e del trasporto aereo.</span></font></p><p align="justify"><font color="#000000"><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Fonti:<span>  </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"> </span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span>                                                                                                                                                                            </span><span>          </span></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt">Fonti: Circolari e messaggi Inps,<span>   </span>Documentazione del Servizio Politiche del Lavoro della Regione Puglia,<span>  </span>Circolari Ministero del lavoro,<span>  </span>Bibliografia di autori vari. </span></em></font></p> Il nuovo contratto della mobilità 2011-05-17T17:46:15Z 2011-05-17T17:46:15Z http://www.csddl.it/csddl/ammortizzatori-sociali/il-nuovo-contratto-della-mobilita.html di Luca Laurino info@codexa.it <p align="center"><strong><span style="line-height: 150%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font style="font-size: 14px" color="#000000"><font color="#008000">IL NUOVO CONTRATTO DELLA MOBILITA’ – PROFILI GENERALI</font> </font></span></strong></p><p align="center"><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">di Luca Laurino</font></span></em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Sono passati quasi tre anni quando nel luglio 2008, in occasione della tesi di laurea specialistica, ho affrontato l'annosa questione relativa all'accorpamento dei Contratti Nazionali di Lavoro tra lavoratori del Trasporto Pubblico Locale (TPL), tecnicamente definiti Autoferrotranvieri, e lavoratori delle Ferrovie dello Stato, operanti su scala nazionale, in un Accordo Unico per la Mobilità. Pur svolgendo questi ultimi la medesima professione, in realtà la disciplina giuridico-economica risulta essere nettamente diversa per una serie di ragioni, legate soprattutto all'esperienza storica e sindacale che caratterizza le due categorie. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Avevo già rilevato come l'obiettivo delle associazioni sindacali di comparto fosse quello di evitare che si perpetrasse ancora per lungo tempo il <em>"discrimen" </em>derivante dalle profonde differenze a livello parametrale e retributivo a parità di mansioni e qualifiche tra i diversi soggetti, anche in un'ottica di tutela comune della sicurezza nei luoghi di lavoro, ai sensi del D.lgs. 81/2008 integrato dal successivo decreto 106/2009.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Le resistenze da parte delle organizzazioni datoriali, Asstra - Anav</font><a name="_ftnref1" href="http://null/#_ftn1" title="_ftnref1"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[1]</font></u></span></span></span></span></span></a><font color="#000000">, rappresentative delle società e consorzi di TPL, erano notevoli già a quel tempo, motivate dal fatto che l'accollo economico-finanziario delle risorse utili all'armonizzazione dei contratti fosse a totale carico delle aziende, con un intervento marginale delle Regioni, le quali avrebbero distratto una percentuale minima di fondi, da quella già destinata al contributo per gli esercizi ferroviari.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La situazione a tuttoggi non è mutata, nonostante i sindacati attraverso una serie di incontri nei tavoli di concertazione e capillari manifestazioni di sciopero con alto indice di adesioni, abbiano promosso azioni risolutive dei conflitti.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il punto di rottura si è raggiunto nel luglio 2010, quando il Governo nel corso della manovra correttiva di finanza pubblica, che è poi sfociata nella legge di stabilità per il 2011 (legge 220/2010)</font><a name="_ftnref2" href="http://null/#_ftn2" title="_ftnref2"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[2]</font></u></span></span></span></span></span></a><font color="#000000">, ha previsto un taglio pari a circa 400 milioni di euro, nei confronti delle risorse destinate al TPL. La mobilitazione sindacale è stata imponente, a distanza di pochi anni dalla Finanziaria 2005 che già allora aveva destato grande agitazione a causa della riduzione dei fondi per l’indennità di malattia</font></span><a name="_ftnref3" href="http://null/#_ftn3" title="_ftnref3"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[3]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">, la categoria è divenuta oggetto di un ulteriore attacco istituzionale. Nella affannosa attività di generale contenimento della spesa pubblica, in osservanza degli accordi e dei provvedimenti di matrice Europea, le aziende di trasporto soprattutto dell’Italia centro-settentrionale hanno accusato forti ripercussioni, procedendo purtroppo a politiche di esodo e riorganizzazione del personale</font></span><a name="_ftnref4" href="http://null/#_ftn4" title="_ftnref4"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[4]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><br /></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Un accordo in sede governativa si è raggiunto in data 16 dicembre 2010, quando la Conferenza Permanente Stato-Regioni ed il Governo Centrale, ha stabilito lo stanziamento di 75 milioni di euro, in aggiunta ai 425 già previsti, per il finanziamento del trasporto pubblico locale nell’anno 2011. Inoltre garantisce il reintegro alle Regioni che abbiano aderito compiutamente al Fondo Sociale Europeo, di circa 400 milioni di euro per lo stesso anno, entro il termine di validità del 30 Giugno, a cui seguiranno successive intese.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Le prospettive delineate dall’accordo sono state disattese, infatti secondo un comunicato della </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">FILT-CGIL</font></span><a name="_ftnref5" href="http://null/#_ftn5" title="_ftnref5"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[5]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> del 15 marzo c.a., la fase di confronto sui due CCNL (Trasporto Pubblico Locale e FS - Attività Ferroviarie ), svoltasi nel corso degli ultimi due mesi, non ha prodotto alcun avanzamento né beneficio. Talune aziende associate “Asstra”, per effetto di una personale interpretazione delle disposizioni rivenienti dal decreto legge 78/2010, poi convertito in legge 122/2010</font></span><a name="_ftnref6" href="http://null/#_ftn6" title="_ftnref6"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[6]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">, hanno addirittura congelato l’attribuzione degli aumenti retributivi automatici previsti dalla contrattazione nazionale di primo livello.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’unica congiuntura si è realizzata in tema di orario di lavoro, in base ad una bozza datata 13 maggio 2011, la nuova disciplina, la cui reale applicazione sarà poi rimessa alla contrattazione aziendale, fissa l’orario di lavoro in 38 ore settimanali, calcolato come media su un quadrimestre, fino ad un massimo di 44h, ripartito in funzione della programmazione dei turni e delle esigenze di servizio. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In realtà una regolamentazione comune dell’orario lavorativo era stata già proposta nel luglio 2008, come questione particolarmente delicata da affrontare in sede contrattuale, in relazione soprattutto al personale che svolge mansioni tecniche</font></span><a name="_ftnref7" href="http://null/#_ftn7" title="_ftnref7"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[7]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">, al fine di garantirne costantemente la massima efficienza e professionalità. Sebbene ci si trovi solo all’ <em>”incipit”</em>, le ultime notizie dal mondo sindacale</font></span><a name="_ftnref8" href="http://null/#_ftn8" title="_ftnref8"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[8]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> preannunciano che probabilmente un testo definitivo di contratto unico dei trasporti, dovrebbe essere presentato entro la fine di maggio 2011. Pertanto in attesa di prossimi aggiornamenti, ritengo che la controversia in atto ormai da quasi tre anni volga finalmente al termine, con l’auspicio che le Aziende del settore, mantengano un elevato tasso di competitività sui mercati nazionali ed esteri, in una dimensione, allo stesso modo, di valorizzazione e protezione dei propri dipendenti. <span> </span><span>  </span></font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span> </p><div><br /></div><font color="#000000"><div align="justify"><hr width="33%" size="1" /></div></font><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn1" href="http://null/#_ftnref1" title="_ftn1"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[1]</font></span></span></span></span></a><font size="2"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"> Acronimi rispettivamente per “Associazione delle società ed enti del trasporto pubblico locale” ed “Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori”.</font></font></font></p><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn2" href="http://null/#_ftnref2" title="_ftn2"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[2]</font></span></span></span></span></a><font size="2"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"> Nuova dicitura per definire la Legge Finanziaria, a seguito del D.Lgs. 196/2009 di “Riforma della Contabilità e Finanza Pubblica”.</font></font></font></p><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn3" href="http://null/#_ftnref3" title="_ftn3"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[3]</font></span></span></span></span></a><font size="2"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"> La questione è stata già affrontata dal sottoscritto nel saggio “Il Trattamento di Malattia degli Autoferrotranvieri”.</font></font></font></p><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn4" href="http://null/#_ftnref4" title="_ftn4"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[4]</font></span></span></span></span></a><font face="Times New Roman" size="2" color="#000000"> Ciò è quanto emerge dagli atti di un convegno in materia tenutosi a Bari nell’Aprile 2011, con rappresentanze istituzionali locali e nazionali, che fortunatamente ha considerato le aziende TPL <span> </span>dell’Italia meridionale meno colpite da tale fenomeno.</font></p><p style="text-align: justify; margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn5" href="http://null/#_ftnref5" title="_ftn5"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[5]</font></span></span></span></span></a><font face="Times New Roman" size="2" color="#000000"> Federazione Italiana Lavoratori dei Trasporti – Comparto CGIL.</font></p><p style="text-align: justify; margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn6" href="http://null/#_ftnref6" title="_ftn6"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[6]</font></span></span></span></span></a><font face="Times New Roman" size="2" color="#000000"> Titolata “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”.</font></p><p style="text-align: justify; margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn7" href="http://null/#_ftnref7" title="_ftn7"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[7]</font></span></span></span></span></a><font face="Times New Roman" size="2" color="#000000"> In particolare Autisti, Macchinisti, Addetti di Stazione etc..</font></p><p style="text-align: justify; margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn8" href="http://null/#_ftnref8" title="_ftn8"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[8]</font></span></span></span></span></a><font face="Times New Roman" size="2" color="#000000"> Il riferimento è ad alcuni comunicati presenti sui siti Internet delle Organizzazioni Sindacali.</font></p> <p align="center"><strong><span style="line-height: 150%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font style="font-size: 14px" color="#000000"><font color="#008000">IL NUOVO CONTRATTO DELLA MOBILITA’ – PROFILI GENERALI</font> </font></span></strong></p><p align="center"><em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">di Luca Laurino</font></span></em><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Sono passati quasi tre anni quando nel luglio 2008, in occasione della tesi di laurea specialistica, ho affrontato l'annosa questione relativa all'accorpamento dei Contratti Nazionali di Lavoro tra lavoratori del Trasporto Pubblico Locale (TPL), tecnicamente definiti Autoferrotranvieri, e lavoratori delle Ferrovie dello Stato, operanti su scala nazionale, in un Accordo Unico per la Mobilità. Pur svolgendo questi ultimi la medesima professione, in realtà la disciplina giuridico-economica risulta essere nettamente diversa per una serie di ragioni, legate soprattutto all'esperienza storica e sindacale che caratterizza le due categorie. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Avevo già rilevato come l'obiettivo delle associazioni sindacali di comparto fosse quello di evitare che si perpetrasse ancora per lungo tempo il <em>"discrimen" </em>derivante dalle profonde differenze a livello parametrale e retributivo a parità di mansioni e qualifiche tra i diversi soggetti, anche in un'ottica di tutela comune della sicurezza nei luoghi di lavoro, ai sensi del D.lgs. 81/2008 integrato dal successivo decreto 106/2009.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Le resistenze da parte delle organizzazioni datoriali, Asstra - Anav</font><a name="_ftnref1" href="http://null/#_ftn1" title="_ftnref1"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[1]</font></u></span></span></span></span></span></a><font color="#000000">, rappresentative delle società e consorzi di TPL, erano notevoli già a quel tempo, motivate dal fatto che l'accollo economico-finanziario delle risorse utili all'armonizzazione dei contratti fosse a totale carico delle aziende, con un intervento marginale delle Regioni, le quali avrebbero distratto una percentuale minima di fondi, da quella già destinata al contributo per gli esercizi ferroviari.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La situazione a tuttoggi non è mutata, nonostante i sindacati attraverso una serie di incontri nei tavoli di concertazione e capillari manifestazioni di sciopero con alto indice di adesioni, abbiano promosso azioni risolutive dei conflitti.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Il punto di rottura si è raggiunto nel luglio 2010, quando il Governo nel corso della manovra correttiva di finanza pubblica, che è poi sfociata nella legge di stabilità per il 2011 (legge 220/2010)</font><a name="_ftnref2" href="http://null/#_ftn2" title="_ftnref2"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[2]</font></u></span></span></span></span></span></a><font color="#000000">, ha previsto un taglio pari a circa 400 milioni di euro, nei confronti delle risorse destinate al TPL. La mobilitazione sindacale è stata imponente, a distanza di pochi anni dalla Finanziaria 2005 che già allora aveva destato grande agitazione a causa della riduzione dei fondi per l’indennità di malattia</font></span><a name="_ftnref3" href="http://null/#_ftn3" title="_ftnref3"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[3]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">, la categoria è divenuta oggetto di un ulteriore attacco istituzionale. Nella affannosa attività di generale contenimento della spesa pubblica, in osservanza degli accordi e dei provvedimenti di matrice Europea, le aziende di trasporto soprattutto dell’Italia centro-settentrionale hanno accusato forti ripercussioni, procedendo purtroppo a politiche di esodo e riorganizzazione del personale</font></span><a name="_ftnref4" href="http://null/#_ftn4" title="_ftnref4"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[4]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">.</font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><br /></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Un accordo in sede governativa si è raggiunto in data 16 dicembre 2010, quando la Conferenza Permanente Stato-Regioni ed il Governo Centrale, ha stabilito lo stanziamento di 75 milioni di euro, in aggiunta ai 425 già previsti, per il finanziamento del trasporto pubblico locale nell’anno 2011. Inoltre garantisce il reintegro alle Regioni che abbiano aderito compiutamente al Fondo Sociale Europeo, di circa 400 milioni di euro per lo stesso anno, entro il termine di validità del 30 Giugno, a cui seguiranno successive intese.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Le prospettive delineate dall’accordo sono state disattese, infatti secondo un comunicato della </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">FILT-CGIL</font></span><a name="_ftnref5" href="http://null/#_ftn5" title="_ftnref5"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[5]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> del 15 marzo c.a., la fase di confronto sui due CCNL (Trasporto Pubblico Locale e FS - Attività Ferroviarie ), svoltasi nel corso degli ultimi due mesi, non ha prodotto alcun avanzamento né beneficio. Talune aziende associate “Asstra”, per effetto di una personale interpretazione delle disposizioni rivenienti dal decreto legge 78/2010, poi convertito in legge 122/2010</font></span><a name="_ftnref6" href="http://null/#_ftn6" title="_ftnref6"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[6]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">, hanno addirittura congelato l’attribuzione degli aumenti retributivi automatici previsti dalla contrattazione nazionale di primo livello.</font></span></p><p align="justify"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">L’unica congiuntura si è realizzata in tema di orario di lavoro, in base ad una bozza datata 13 maggio 2011, la nuova disciplina, la cui reale applicazione sarà poi rimessa alla contrattazione aziendale, fissa l’orario di lavoro in 38 ore settimanali, calcolato come media su un quadrimestre, fino ad un massimo di 44h, ripartito in funzione della programmazione dei turni e delle esigenze di servizio. </font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In realtà una regolamentazione comune dell’orario lavorativo era stata già proposta nel luglio 2008, come questione particolarmente delicata da affrontare in sede contrattuale, in relazione soprattutto al personale che svolge mansioni tecniche</font></span><a name="_ftnref7" href="http://null/#_ftn7" title="_ftnref7"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[7]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">, al fine di garantirne costantemente la massima efficienza e professionalità. Sebbene ci si trovi solo all’ <em>”incipit”</em>, le ultime notizie dal mondo sindacale</font></span><a name="_ftnref8" href="http://null/#_ftn8" title="_ftnref8"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><u><font color="#0000ff">[8]</font></u></span></span></span></span></span></a><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> preannunciano che probabilmente un testo definitivo di contratto unico dei trasporti, dovrebbe essere presentato entro la fine di maggio 2011. Pertanto in attesa di prossimi aggiornamenti, ritengo che la controversia in atto ormai da quasi tre anni volga finalmente al termine, con l’auspicio che le Aziende del settore, mantengano un elevato tasso di competitività sui mercati nazionali ed esteri, in una dimensione, allo stesso modo, di valorizzazione e protezione dei propri dipendenti. <span> </span><span>  </span></font></span><span style="font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span> </p><div><br /></div><font color="#000000"><div align="justify"><hr width="33%" size="1" /></div></font><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn1" href="http://null/#_ftnref1" title="_ftn1"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[1]</font></span></span></span></span></a><font size="2"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"> Acronimi rispettivamente per “Associazione delle società ed enti del trasporto pubblico locale” ed “Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori”.</font></font></font></p><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn2" href="http://null/#_ftnref2" title="_ftn2"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[2]</font></span></span></span></span></a><font size="2"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"> Nuova dicitura per definire la Legge Finanziaria, a seguito del D.Lgs. 196/2009 di “Riforma della Contabilità e Finanza Pubblica”.</font></font></font></p><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn3" href="http://null/#_ftnref3" title="_ftn3"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[3]</font></span></span></span></span></a><font size="2"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"> La questione è stata già affrontata dal sottoscritto nel saggio “Il Trattamento di Malattia degli Autoferrotranvieri”.</font></font></font></p><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn4" href="http://null/#_ftnref4" title="_ftn4"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[4]</font></span></span></span></span></a><font face="Times New Roman" size="2" color="#000000"> Ciò è quanto emerge dagli atti di un convegno in materia tenutosi a Bari nell’Aprile 2011, con rappresentanze istituzionali locali e nazionali, che fortunatamente ha considerato le aziende TPL <span> </span>dell’Italia meridionale meno colpite da tale fenomeno.</font></p><p style="text-align: justify; margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn5" href="http://null/#_ftnref5" title="_ftn5"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[5]</font></span></span></span></span></a><font face="Times New Roman" size="2" color="#000000"> Federazione Italiana Lavoratori dei Trasporti – Comparto CGIL.</font></p><p style="text-align: justify; margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn6" href="http://null/#_ftnref6" title="_ftn6"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[6]</font></span></span></span></span></a><font face="Times New Roman" size="2" color="#000000"> Titolata “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”.</font></p><p style="text-align: justify; margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn7" href="http://null/#_ftnref7" title="_ftn7"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[7]</font></span></span></span></span></a><font face="Times New Roman" size="2" color="#000000"> In particolare Autisti, Macchinisti, Addetti di Stazione etc..</font></p><p style="text-align: justify; margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoFootnoteText" align="justify"><a name="_ftn8" href="http://null/#_ftnref8" title="_ftn8"><span class="MsoFootnoteReference"><span><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">[8]</font></span></span></span></span></a><font face="Times New Roman" size="2" color="#000000"> Il riferimento è ad alcuni comunicati presenti sui siti Internet delle Organizzazioni Sindacali.</font></p> Integrazioni salariali. Compatibilità con l'attività di lavoro autonomo o subordinato 2010-08-23T08:51:36Z 2010-08-23T08:51:36Z http://www.csddl.it/csddl/ammortizzatori-sociali/integrazioni-salariali.-compatibilita-con-lattivita-di-lavoro-autonomo-o-subordinato.html di Mario Di Corato info@codexa.it <p align="center"><strong><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" style="font-size: 16px" color="#ff0000">INTEGRAZIONI SALARIALI</font></span></strong></p><p align="center"><strong><font color="#ff0000"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" style="font-size: 14px">COMPATIBILITA’ CON L’ATTIVITA’ DI LAVORO AUTONOMO O SUBORDINATO</font></span><em><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"> </font></span></em></font></strong></p><p align="center"><font face="Times New Roman"><font color="#000000"><em><span style="font-size: 10pt">di </span></em><em><span style="font-size: 10pt">Mario Di Corato</span></em></font></font><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">Il caso in cui il lavoratore in cassa integrazione svolga altra attività di lavoro (subordinato o autonomo) remunerata, è regolato dal combinato disposto dell’art. 3 del D. Lgs. Lgt. 9 novembre 1945, n. 788 e dall’art. 8, comma 4, del decreto-legge 21 marzo 1988, n. 86 convertito con legge 20 maggio 1988, n. 160. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">La prima norma stabilisce che l’integrazione salariale “<em>non sarà corrisposta a quei lavoratori che durante le giornate di riduzione del lavoro si dedichino ad altre attività remunerate"</em>; <span> </span>l’art. 8 , comma 4 del D.L. n. 86/1988 precisa che “<em>il lavoratore<span>  </span>che svolga attività di lavoro autonomo o subordinato durante il periodo di integrazione salariale non ha diritto al trattamento per le giornate di lavoro effettuate</em>”. </font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">Per un consolidato orientamento della Corte di Cassazione, l’art. 3 del D.Lgs.Lgt. n. 788/1945 si interpreta “<em>nel senso che lo svolgimento di attività lavorativa remunerata, sia essa subordinata od autonoma, durante il periodo di sospensione del lavoro con diritto all’integrazione salariale<span>  </span>comporta non la perdita<span>  </span>del diritto all’integrazione<span>  </span>per l’intero periodo predetto ma solo una riduzione dell’integrazione medesima in proporzione ai proventi di quell’altra attività lavorativa</em>. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000"><em>Ai fini<span>  </span>dell’applicazione di tale principio – mentre in caso di attività lavorativa subordinata può presumersi l’equivalenza della retribuzione alla corrispondente quota d’integrazione salariale – in ipotesi, invece, di attività lavorativa autonoma grava sul lavoratore (al fine del riconoscimento del suo diritto a mantenere l’integrazione salariale per la differenza) l’onere di dimostrare che il compenso percepito per la detta attività è inferiore all’integrazione salariale stessa</em>”. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">L’INPS, adeguandosi al suddetto orientamento,<span>  </span>ha chiarito le varie situazioni in cui si può dar luogo:</font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000"><span> </span></font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">-<span>  </span><span> </span>all’incompatibilità tra la nuova attività lavorativa e l’integrazione salariale e alla conseguente </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">cessazione del rapporto di lavoro su cui è fondata;</font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000"><span> </span></font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">- <span>  </span>alla totale cumulabilità della remunerazione collegata alla nuova attività con l’integrazione </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">salariale;</font></font></span></p><p align="justify"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"><span style="font-size: 10pt"><span>-<span style="font: 7pt 'Times New Roman'">     </span></span></span><span style="font-size: 10pt">ad una parziale cumulabilità dei redditi da lavoro con l’integrazione salariale.<span>           </span><span>                                             </span></span></font></font><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="center"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"><strong>INCOMPATIBILITA’</strong></font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Si ha incompatibilità nel caso in cui il lavoratore beneficiario dell’integrazione salariale abbia iniziato un nuovo rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno ed indeterminato. In questo caso, come affermato dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 195 del 1995) “<em>il nuovo impiego a tempo pieno e senza prefissione di termine, alle dipendenze di un diverso datore di lavoro, comporta la risoluzione del rapporto precedente e, quindi, la perdita del diritto al trattamento di integrazione salariale per cessazione del rapporto di lavoro che ne costituiva il fondamento</em>”.<span>               </span></font></font></span></p><p align="center"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"><strong>COMPATIBILITA’ TOTALE</strong></font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Si ha piena compatibilità tra attività di lavoro ed integrazione salariale, laddove la nuova attività di lavoro dipendente intrapresa, per la collocazione temporale in altre ore della giornata o in periodi diversi dell’anno, sarebbe stata comunque compatibile con l’attività lavorativa<span>  </span>sospesa che ha dato luogo all’integrazione salariale. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">In tali casi l’integrazione salariale è pienamente cumulabile con la remunerazione derivante dalla nuova attività lavorativa.</font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Quest’ipotesi ricorre nel caso in cui i due rapporti di lavoro siano part-time, sia orizzontale (con riduzione dell’orario ordinario giornaliero) e sia verticale (con prestazione del lavoro per intere giornate in periodi predeterminati). Del resto nell’ipotesi di part-time verticale l’integrazione salariale è dovuta soltanto nei periodi in cui sarebbe stata espletata l’attività lavorativa.</font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Da ultimo si segnala che si può avere compatibilità anche tra un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno e uno part-time, purchè le due attività siano tra loro comunque compatibili nel limite dell’orario massimo settimanale di lavoro.</font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="center"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"><strong>COMPATIBILITA’ PARZIALE</strong></font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Nel caso in cui il beneficiario della integrazione salariale stipuli un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, tale contratto risulta compatibile con il diritto all’integrazione salariale. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Se il reddito derivante dalla nuova attività lavorativa<span>  </span>è inferiore all’integrazione, sarà possibile il cumulo parziale della stessa con il reddito, a concorrenza dell’importo totale della integrazione spettante. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Se il lavoratore beneficiario del trattamento di integrazione salariale intraprende una nuova attività di lavoro autonomo, non rileva il fatto che il lavoro sospeso sia a tempo parziale o a tempo pieno, né il tempo dedicato alla prestazione di lavoro autonomo e neanche il fatto che tale nuova attività non comporti una contestuale<span>  </span>tutela previdenziale di natura obbligatoria: non sussiste alcuna presunzione circa la possibile equivalenza tra il provento di tale attività e la misura dell’integrazione salariale cui il lavoratore avrebbe avuto diritto. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Spetterà, pertanto, al lavoratore interessato dimostrare e documentare l’effettivo ammontare dei guadagni e la loro collocazione temporale al fine di consentire all’INPS l’erogazione dell’eventuale<span> </span>quota differenziale di integrazione salariale.</font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Nel caso in cui l’ammontare dei redditi non sia agevolmente quantificabile o collocabile temporalmente, l’INPS deve comunque sospendere l’erogazione delle integrazioni salariali al momento della comunicazione preventiva. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Rientrano in tale ipotesi anche le somme percepite per incarichi pubblici elettivi in virtù di un rapporto di servizio onorario con la pubblica amministrazione.</font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">* <em>Fonte INPS circ. n. 107 del 5.8.10 </em><span>                            </span></font></font></span></p> <p align="center"><strong><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" style="font-size: 16px" color="#ff0000">INTEGRAZIONI SALARIALI</font></span></strong></p><p align="center"><strong><font color="#ff0000"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" style="font-size: 14px">COMPATIBILITA’ CON L’ATTIVITA’ DI LAVORO AUTONOMO O SUBORDINATO</font></span><em><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"> </font></span></em></font></strong></p><p align="center"><font face="Times New Roman"><font color="#000000"><em><span style="font-size: 10pt">di </span></em><em><span style="font-size: 10pt">Mario Di Corato</span></em></font></font><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">Il caso in cui il lavoratore in cassa integrazione svolga altra attività di lavoro (subordinato o autonomo) remunerata, è regolato dal combinato disposto dell’art. 3 del D. Lgs. Lgt. 9 novembre 1945, n. 788 e dall’art. 8, comma 4, del decreto-legge 21 marzo 1988, n. 86 convertito con legge 20 maggio 1988, n. 160. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">La prima norma stabilisce che l’integrazione salariale “<em>non sarà corrisposta a quei lavoratori che durante le giornate di riduzione del lavoro si dedichino ad altre attività remunerate"</em>; <span> </span>l’art. 8 , comma 4 del D.L. n. 86/1988 precisa che “<em>il lavoratore<span>  </span>che svolga attività di lavoro autonomo o subordinato durante il periodo di integrazione salariale non ha diritto al trattamento per le giornate di lavoro effettuate</em>”. </font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">Per un consolidato orientamento della Corte di Cassazione, l’art. 3 del D.Lgs.Lgt. n. 788/1945 si interpreta “<em>nel senso che lo svolgimento di attività lavorativa remunerata, sia essa subordinata od autonoma, durante il periodo di sospensione del lavoro con diritto all’integrazione salariale<span>  </span>comporta non la perdita<span>  </span>del diritto all’integrazione<span>  </span>per l’intero periodo predetto ma solo una riduzione dell’integrazione medesima in proporzione ai proventi di quell’altra attività lavorativa</em>. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000"><em>Ai fini<span>  </span>dell’applicazione di tale principio – mentre in caso di attività lavorativa subordinata può presumersi l’equivalenza della retribuzione alla corrispondente quota d’integrazione salariale – in ipotesi, invece, di attività lavorativa autonoma grava sul lavoratore (al fine del riconoscimento del suo diritto a mantenere l’integrazione salariale per la differenza) l’onere di dimostrare che il compenso percepito per la detta attività è inferiore all’integrazione salariale stessa</em>”. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">L’INPS, adeguandosi al suddetto orientamento,<span>  </span>ha chiarito le varie situazioni in cui si può dar luogo:</font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000"><span> </span></font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">-<span>  </span><span> </span>all’incompatibilità tra la nuova attività lavorativa e l’integrazione salariale e alla conseguente </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">cessazione del rapporto di lavoro su cui è fondata;</font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000"><span> </span></font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">- <span>  </span>alla totale cumulabilità della remunerazione collegata alla nuova attività con l’integrazione </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman"><font color="#000000">salariale;</font></font></span></p><p align="justify"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"><span style="font-size: 10pt"><span>-<span style="font: 7pt 'Times New Roman'">     </span></span></span><span style="font-size: 10pt">ad una parziale cumulabilità dei redditi da lavoro con l’integrazione salariale.<span>           </span><span>                                             </span></span></font></font><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="center"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"><strong>INCOMPATIBILITA’</strong></font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Si ha incompatibilità nel caso in cui il lavoratore beneficiario dell’integrazione salariale abbia iniziato un nuovo rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno ed indeterminato. In questo caso, come affermato dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 195 del 1995) “<em>il nuovo impiego a tempo pieno e senza prefissione di termine, alle dipendenze di un diverso datore di lavoro, comporta la risoluzione del rapporto precedente e, quindi, la perdita del diritto al trattamento di integrazione salariale per cessazione del rapporto di lavoro che ne costituiva il fondamento</em>”.<span>               </span></font></font></span></p><p align="center"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"><strong>COMPATIBILITA’ TOTALE</strong></font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Si ha piena compatibilità tra attività di lavoro ed integrazione salariale, laddove la nuova attività di lavoro dipendente intrapresa, per la collocazione temporale in altre ore della giornata o in periodi diversi dell’anno, sarebbe stata comunque compatibile con l’attività lavorativa<span>  </span>sospesa che ha dato luogo all’integrazione salariale. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">In tali casi l’integrazione salariale è pienamente cumulabile con la remunerazione derivante dalla nuova attività lavorativa.</font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Quest’ipotesi ricorre nel caso in cui i due rapporti di lavoro siano part-time, sia orizzontale (con riduzione dell’orario ordinario giornaliero) e sia verticale (con prestazione del lavoro per intere giornate in periodi predeterminati). Del resto nell’ipotesi di part-time verticale l’integrazione salariale è dovuta soltanto nei periodi in cui sarebbe stata espletata l’attività lavorativa.</font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Da ultimo si segnala che si può avere compatibilità anche tra un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno e uno part-time, purchè le due attività siano tra loro comunque compatibili nel limite dell’orario massimo settimanale di lavoro.</font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="center"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman"><strong>COMPATIBILITA’ PARZIALE</strong></font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Nel caso in cui il beneficiario della integrazione salariale stipuli un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, tale contratto risulta compatibile con il diritto all’integrazione salariale. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Se il reddito derivante dalla nuova attività lavorativa<span>  </span>è inferiore all’integrazione, sarà possibile il cumulo parziale della stessa con il reddito, a concorrenza dell’importo totale della integrazione spettante. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Se il lavoratore beneficiario del trattamento di integrazione salariale intraprende una nuova attività di lavoro autonomo, non rileva il fatto che il lavoro sospeso sia a tempo parziale o a tempo pieno, né il tempo dedicato alla prestazione di lavoro autonomo e neanche il fatto che tale nuova attività non comporti una contestuale<span>  </span>tutela previdenziale di natura obbligatoria: non sussiste alcuna presunzione circa la possibile equivalenza tra il provento di tale attività e la misura dell’integrazione salariale cui il lavoratore avrebbe avuto diritto. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Spetterà, pertanto, al lavoratore interessato dimostrare e documentare l’effettivo ammontare dei guadagni e la loro collocazione temporale al fine di consentire all’INPS l’erogazione dell’eventuale<span> </span>quota differenziale di integrazione salariale.</font></font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Nel caso in cui l’ammontare dei redditi non sia agevolmente quantificabile o collocabile temporalmente, l’INPS deve comunque sospendere l’erogazione delle integrazioni salariali al momento della comunicazione preventiva. </font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">Rientrano in tale ipotesi anche le somme percepite per incarichi pubblici elettivi in virtù di un rapporto di servizio onorario con la pubblica amministrazione.</font></font></span><span style="font-size: 10pt"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></p><p align="justify"><span style="font-size: 10pt"><font color="#000000"><font face="Times New Roman">* <em>Fonte INPS circ. n. 107 del 5.8.10 </em><span>                            </span></font></font></span></p> L'incentivo per l'assunzione di lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali in deroga 2010-04-06T17:22:19Z 2010-04-06T17:22:19Z http://www.csddl.it/csddl/ammortizzatori-sociali/lincentivo-per-lassunzione-di-lavoratori-destinatari-di-ammortizzatori-sociali-in-deroga.html di Mario Di Corato info@codexa.it <p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="center"><font color="#800000"><font face="times new roman,times"><span style="font-family: Arial; font-size: 14pt"><strong>L’INCENTIVO PER L’ASSUNZIONE DI LAVORATORI DESTINATARI DI </strong></span><span style="font-family: Arial; font-size: 14pt"><strong>AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA</strong></span></font></font></p><address class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt"></address><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="center"> </p><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="center"><font face="times new roman,times"><font color="#333333"><span style="font-family: 'Eras Light ITC'; font-size: 14pt"><em>di<span>  </span>Mario Di Corato</em></span></font><span style="font-family: Arial; font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">L’INPS, con la circolare n. 5 del 13 gennaio 2010, in attuazione delle disposizioni emanate con la legge n. 33 del 9 aprile 2009, illustra le condizioni e le modalità pratiche che i datori di lavoro devono rispettare per vedersi riconoscere il beneficio di cui alla legge succitata ovvero l’incentivo economico finalizzato a favorire<span>  </span>la ricollocazione di lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali in deroga, licenziati o sospesi per cessazione totale o parziale dell’attività o per intervento di procedura<span>  </span>concorsuale da imprese non rientranti nella disciplina della L. 223/91.</font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">L’incentivo spetta ai datori di lavoro che assumano – a tempo pieno o parziale, determinato o indeterminato – lavoratori destinatari per gli anni 2009 e 2010 di ammortizzatori sociali in deroga (CIG, mobilità e disoccupazione speciale edile).</font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">L’incentivo non spetta:</font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"><span>- s</span>e il datore di lavoro che assume abbia già in atto sospensioni dal lavoro per crisi </font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">aziendale, ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione aziendale, ovvero </font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"><span>   </span>ottenuto, il trattamento straordinario di integrazione salariale;</font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">- se il datore di lavoro abbia effettuato riduzione di personale nei sei mesi precedenti</font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"><span>  </span><span> </span>l’assunzione;</font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">- se il lavoratore è interessato da una mera riduzione di orario.</font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">In questi casi l’incentivo, spetta, comunque, se l’assunzione avvenga al fine di acquisire professionalità sostanzialmente diverse da quelle dei lavoratori interessati alle predette riduzioni o sospensioni di personale.</font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times" color="#000000"><span style="font-size: 14pt">La fruizione dell'incentivo è soggetta alla condizione di regolarità contribuitva, documentata dal Durc.</span></font><font face="times new roman,times"><font color="#000000"><span style="font-size: 14pt"><span>  </span></span></font><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><font color="#000000"><span style="font-size: 14pt">L’incentivo spetta per le assunzione effettuate dal 12 aprile 2009</span><span style="font-family: Arial; font-size: 14pt"> </span><span style="font-size: 14pt">ed è compatibile con qualunque tipo di contratto di lavoro subordinato (ad esempio, con un contratto di apprendistato o di inserimento) ed è cumulabile con le riduzioni contributive eventualmente connesse ad un particolare tipo di contratto.</span></font><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">Quando ricorrono le condizioni sopra descritte, spetta al datore di lavoro che</font></span></font><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> assume, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore, un incentivo mensile pari al trattamento mensile di sostegno al reddito che sarebbe stato erogato al lavoratore, al netto della riduzione del 5,84% prevista dall’art.26 della L. </font></span></font><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">41/1986 ( contributo a carico del lavoratore) e con esclusione di quanto riconosciuto a titolo di contribuzione figurativa dall’INPS.<span>  </span></font></span><span style="font-size: 14pt"><span><font color="#000000">   </font></span></span></font></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="center"><font color="#800000"><font face="times new roman,times"><span style="font-family: Arial; font-size: 14pt"><strong>L’INCENTIVO PER L’ASSUNZIONE DI LAVORATORI DESTINATARI DI </strong></span><span style="font-family: Arial; font-size: 14pt"><strong>AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA</strong></span></font></font></p><address class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt"></address><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="center"> </p><p style="margin: 0cm 0cm 0pt" class="MsoNormal" align="center"><font face="times new roman,times"><font color="#333333"><span style="font-family: 'Eras Light ITC'; font-size: 14pt"><em>di<span>  </span>Mario Di Corato</em></span></font><span style="font-family: Arial; font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">L’INPS, con la circolare n. 5 del 13 gennaio 2010, in attuazione delle disposizioni emanate con la legge n. 33 del 9 aprile 2009, illustra le condizioni e le modalità pratiche che i datori di lavoro devono rispettare per vedersi riconoscere il beneficio di cui alla legge succitata ovvero l’incentivo economico finalizzato a favorire<span>  </span>la ricollocazione di lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali in deroga, licenziati o sospesi per cessazione totale o parziale dell’attività o per intervento di procedura<span>  </span>concorsuale da imprese non rientranti nella disciplina della L. 223/91.</font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">L’incentivo spetta ai datori di lavoro che assumano – a tempo pieno o parziale, determinato o indeterminato – lavoratori destinatari per gli anni 2009 e 2010 di ammortizzatori sociali in deroga (CIG, mobilità e disoccupazione speciale edile).</font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">L’incentivo non spetta:</font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"><span>- s</span>e il datore di lavoro che assume abbia già in atto sospensioni dal lavoro per crisi </font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">aziendale, ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione aziendale, ovvero </font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"><span>   </span>ottenuto, il trattamento straordinario di integrazione salariale;</font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">- se il datore di lavoro abbia effettuato riduzione di personale nei sei mesi precedenti</font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"><span>  </span><span> </span>l’assunzione;</font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">- se il lavoratore è interessato da una mera riduzione di orario.</font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">In questi casi l’incentivo, spetta, comunque, se l’assunzione avvenga al fine di acquisire professionalità sostanzialmente diverse da quelle dei lavoratori interessati alle predette riduzioni o sospensioni di personale.</font></span><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times" color="#000000"><span style="font-size: 14pt">La fruizione dell'incentivo è soggetta alla condizione di regolarità contribuitva, documentata dal Durc.</span></font><font face="times new roman,times"><font color="#000000"><span style="font-size: 14pt"><span>  </span></span></font><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><font color="#000000"><span style="font-size: 14pt">L’incentivo spetta per le assunzione effettuate dal 12 aprile 2009</span><span style="font-family: Arial; font-size: 14pt"> </span><span style="font-size: 14pt">ed è compatibile con qualunque tipo di contratto di lavoro subordinato (ad esempio, con un contratto di apprendistato o di inserimento) ed è cumulabile con le riduzioni contributive eventualmente connesse ad un particolare tipo di contratto.</span></font><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> </font></span></font></p><p align="justify"><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">Quando ricorrono le condizioni sopra descritte, spetta al datore di lavoro che</font></span></font><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000"> assume, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore, un incentivo mensile pari al trattamento mensile di sostegno al reddito che sarebbe stato erogato al lavoratore, al netto della riduzione del 5,84% prevista dall’art.26 della L. </font></span></font><font face="times new roman,times"><span style="font-size: 14pt"><font color="#000000">41/1986 ( contributo a carico del lavoratore) e con esclusione di quanto riconosciuto a titolo di contribuzione figurativa dall’INPS.<span>  </span></font></span><span style="font-size: 14pt"><span><font color="#000000">   </font></span></span></font></p> Collegato lavoro e ammortizzatori sociali: sempre in attesa della riforma 2010-01-26T17:37:30Z 2010-01-26T17:37:30Z http://www.csddl.it/csddl/ammortizzatori-sociali/collegato-lavoro-e-ammortizzatori-sociali-sempre-in-attesa-della-riforma.html di Umberto Antonio Castellano info@codexa.it <p align="center"><span style="font-size: 14pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman" color="#0000ff"><strong><a href="attachments/365_Collegato%20lavoro%20e%20ammortizzatori%20sociali.pdf">COLLEGATO LAVORO ED AMMORTIZZATORI SOCIALI: </a></strong></font></span></p><p align="center"><span style="font-size: 14pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">SEMPRE IN ATTESA DELLA RIFORMA</font></span><a href="attachments%attachments/365_Collegato%20lavoro%20e%20ammortizzatori%20sociali.pdf"><span style="font-size: 12pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></a></p><p align="center"><em><span style="font-size: 12pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman" color="#333333">di Umberto Antonio Castellano</font></span></em><strong><span style="font-size: 12pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="center"><span style="font-size: 12pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman"><font color="#000000"><strong>(da </strong></font><font color="#000000"><strong><a href="http://www.dirittodeilavori.it/">www.dirittodeilavori.it</a></strong></font><font color="#000000"><strong>, Anno IV n. 1)</strong></font></font></span></p> <p align="center"><span style="font-size: 14pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman" color="#0000ff"><strong><a href="attachments/365_Collegato%20lavoro%20e%20ammortizzatori%20sociali.pdf">COLLEGATO LAVORO ED AMMORTIZZATORI SOCIALI: </a></strong></font></span></p><p align="center"><span style="font-size: 14pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman" color="#0000ff">SEMPRE IN ATTESA DELLA RIFORMA</font></span><a href="attachments%attachments/365_Collegato%20lavoro%20e%20ammortizzatori%20sociali.pdf"><span style="font-size: 12pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></a></p><p align="center"><em><span style="font-size: 12pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman" color="#333333">di Umberto Antonio Castellano</font></span></em><strong><span style="font-size: 12pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman" color="#000000"> </font></span></strong></p><p align="center"><span style="font-size: 12pt; font-family: Cambria"><font face="Times New Roman"><font color="#000000"><strong>(da </strong></font><font color="#000000"><strong><a href="http://www.dirittodeilavori.it/">www.dirittodeilavori.it</a></strong></font><font color="#000000"><strong>, Anno IV n. 1)</strong></font></font></span></p> La "sperimentazione" degli ammortizzatori sociali per i lavoratori apprendisti 2009-12-18T21:03:37Z 2009-12-18T21:03:37Z http://www.csddl.it/csddl/ammortizzatori-sociali/la-sperimentazione-degli-ammortizzatori-sociali-per-i-lavoratori-apprendisti.html Incoronata Marika Di Biase dipierro@csddl.it <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"><strong><span style="font-size: 14pt; font-family: Tahoma; text-transform: uppercase">La “sperimentazione” </span></strong></p><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"> </p><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"><strong><span style="font-size: 14pt; font-family: Tahoma; text-transform: uppercase">degli Ammortizzatori sociali </span></strong></p><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"> </p><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"><strong><span style="font-size: 14pt; font-family: Tahoma; text-transform: uppercase">per i lavoratori apprendisti</span></strong><strong><span style="font-size: 10pt; font-family: Tahoma">.</span></strong></p><div align="center"> </div><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"> </p><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"><strong><span style="font-size: 10pt; font-family: Tahoma">Indennità di <span>disoccupazione</span> ordinaria per <span>apprendisti</span> sospesi <span>e</span> licenziati per crisi <span>aziendale o</span> occupazionale.</span></strong></p><div align="center"> </div><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"><span style="font-size: 10pt; font-family: Tahoma"> </span></p><div align="center"> </div><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center" align="center"><strong><span style="font-family: Tahoma"><em>Incoronata Marika DI BIASE</em></span></strong></p><div align="center"> </div><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%" align="center"><span style="font-family: Tahoma"> </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Nel tentativo di delineare un <em>corpus </em>normativo più equo, in cui i lavoratori siano tutelati senza distinzioni di qualifica, settore e tipologia contrattuale, il <strong>D.l. 185/08</strong>, cd. Decreto “anticrisi” (convertito, con modifiche, nella <strong>L. 2/09</strong>) ha esteso gli ordinari strumenti di tutela del reddito anche ai lavoratori assunti con la qualifica di apprendista, normalmente esclusi dai trattamenti di integrazione e sostituzione del reddito già esistenti.</span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">L’art. 19, comma 1, lett. c), del D.l. 185/08, istituisce, infatti, in via sperimentale per il triennio 2009-2011, un trattamento economico a favore degli apprendisti, in caso di sospensione per crisi aziendale o occupazionale, ovvero, in caso di licenziamento, pari all’indennità ordinaria di disoccupazione con requisiti normali. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">I presupposti richiesti per accedere alla prestazione sono: essere nella qualifica di apprendista alla data di entrata in vigore del D.l. 185/08, ovvero il 29 novembre 2008; avere, all’atto della sospensione o del licenziamento, almeno 3 mesi di servizio presso l’azienda interessata dalla crisi.</span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Il trattamento può essere concesso per la durata massima di 90 giorni nell’intero periodo di vigenza del contratto di apprendistato, ovvero, per un numero minore di giornate, qualora il contratto scada prima della durata massima dell’indennità.</span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">In caso di licenziamento, il trattamento sarà corrisposto per una durata massima di 90 giornate, previa domanda presentata dall’apprendista entro 68 giorni dal licenziamento, sempre che risulti disoccupato per il periodo di godimento del trattamento stesso. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Per il riconoscimento del diritto, non sono chiesti i requisiti di anzianità assicurativa e contribuzione, di norma previsti per la concessione dell’indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti normali. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Per tale beneficio non è rilevante, inoltre, che l’apprendista sia o meno alle dipendenze di un’azienda destinataria di trattamenti di integrazione salariale.</span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">La legge prevede, senza deroghe, che  questa indennità sia subordinata all’intervento integrativo, pari almeno alla misura del 20% dell’indennità stessa, da parte degli enti bilaterali previsti dalla contrattazione collettiva.</span></p> <p style="text-align: justify; line-height: 150%" class="MsoNormal"><span style="font-family: Tahoma">Al fine di assicurare la più ampia forma di sostegno del reddito dei lavoratori di imprese in difficoltà, una importante novità introdotta dal decreto anticrisi (art. 19, comma 8, d.l. 185/2008) è quella che prevede l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga per tutte le tipologie di lavoro subordinato, compresi l’apprendistato ed il lavoro in somministrazione, destinatari ora, dunque, della cassa integrazione ordinaria e straordinaria in deroga o della mobilità in deroga.</span></p> <p style="text-align: justify; line-height: 150%" class="MsoNormal"><span style="font-family: Tahoma">L’INPS, con circolare n. 39 del 6 marzo 2009, ha chiarito che l’eventuale impiego, per il 2009, degli ammortizzatori sociali in deroga è subordinato all’utilizzo del trattamento di sostegno del reddito per il periodo massimo previsto; nel caso in cui manchi l’intervento integrativo degli Enti bilaterali richiesto dalla medesima norma, il periodo di tutela di cui all’art. 19, comma 1 lett. c) si considera esaurito ed i lavoratori possono accedere direttamente al trattamento in deroga.</span></p> <p style="text-align: justify; line-height: 150%" class="MsoNormal"><span style="font-family: Tahoma">Si rileva, dunque, come, per la prima volta la “deroga” non riguarda soltanto l’appartenenza settoriale e la dimensione aziendale, ma anche le tipologie contrattuali, al fine di offrire un reale sostegno ai lavoratori in <span>somministrazione,</span> a termine, apprendisti, che sono i primi a soffrire per la crisi in corso.</span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Tale finalità si evince chiaramente dal recente <strong>parere</strong> del <strong>Ministero del Lavoro</strong> <strong>n. 69 del 10 settembre 2009</strong>, con il quale il Dicastero ha risposto ad un interpello in merito alla possibilità di fruizione del trattamento di integrazione salariale per i lavoratori apprendisti in regime di solidarietà. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Il Ministero si è così espresso: "<strong><em>Tenuto conto della funzione assolta dal sistema di integrazione salariale, volta a sostenere il reddito dei lavoratori nei casi di contrazione dell’attività produttiva, nonché dell’inquadramento del contratto di solidarietà nell’ambito degli ammortizzatori sociali, appare possibile in chiave analogica ammettere l’applicazione – o meglio l’estensione – della disciplina prevista dall’art. 19, comma 8, del D.L. n. 185/2008 (conv. da L. n. 2 del 2009) anche ai lavoratori apprendisti in regime di solidarietà, avvalendosi sempre delle risorse finanziarie destinate agli ammortizzatori sociali in deroga dalla vigente normativa.</em></strong>” </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma; color: black">Secondo il Ministero, la volontà del legislatore è quella di assicurare comunque, con l'emanazione delle recenti disposizioni anticrisi, ampie forme di sostegno al reddito ai lavoratori in difficoltà, compresi i lavoratori assunti con contratto di apprendistato. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma; color: black">Tale obiettivo viene perseguito attraverso l'istituto della Cassa integrazione in deroga</span><span style="font-family: Tahoma; color: black">.<br /> </span><span style="font-family: Tahoma">Peraltro, a conferma di tale impostazione va ricordato quanto già chiarito dal Ministero del Lavoro con risposta ad interpello n. 52 del 5 giugno 2009, in ordine alla possibilità di richiedere, contestualmente, Cassa integrazione ordinaria e straordinaria e Cassa “in deroga” per gli apprendisti. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Anche in tale sede, il Ministero del Lavoro, richiamando la funzione espletata dagli istituti a sostegno del reddito e la <em>voluntas legis</em> contenuta nelle recenti normative, ha ritenuto di dare una soluzione positiva al quesito.</span></p> <p style="text-align: justify; line-height: 150%" class="MsoNormal"><span style="font-family: Tahoma">Prevedendo, anche per gli apprendisti, il meccanismo appena descritto per i casi di sospensione dell’attività lavorativa, si coglie l’occasione per estendere a questi lavoratori, benché in maniera parziale ed in via sperimentale, il trattamento di sostegno del reddito assicurato agli altri lavoratori subordinati, che fino ad oggi non spettava, consentendo all’impresa di mantenere invariato il proprio organico aziendale e preservandola, inoltre, dal rischio di dispersione del patrimonio di professionalità in via di formazione.</span></p> <p style="text-align: justify; line-height: 150%" class="MsoNormal"><span style="font-family: Tahoma">L'intento, invero, è quello di ottimizzare le potenzialità di uno strumento, non solo di promozione dell'occupazione giovanile ma anche di integrazione tra i diversi sistemi (scuola, lavoro e formazione), che, grazie alle sue peculiarità, ha assunto un ruolo centrale sia nel quadro degli interventi formativi che nelle politiche occupazionali. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"><strong><span style="font-size: 14pt; font-family: Tahoma; text-transform: uppercase">La “sperimentazione” </span></strong></p><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"> </p><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"><strong><span style="font-size: 14pt; font-family: Tahoma; text-transform: uppercase">degli Ammortizzatori sociali </span></strong></p><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"> </p><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"><strong><span style="font-size: 14pt; font-family: Tahoma; text-transform: uppercase">per i lavoratori apprendisti</span></strong><strong><span style="font-size: 10pt; font-family: Tahoma">.</span></strong></p><div align="center"> </div><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"> </p><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"><strong><span style="font-size: 10pt; font-family: Tahoma">Indennità di <span>disoccupazione</span> ordinaria per <span>apprendisti</span> sospesi <span>e</span> licenziati per crisi <span>aziendale o</span> occupazionale.</span></strong></p><div align="center"> </div><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify" align="center"><span style="font-size: 10pt; font-family: Tahoma"> </span></p><div align="center"> </div><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center" align="center"><strong><span style="font-family: Tahoma"><em>Incoronata Marika DI BIASE</em></span></strong></p><div align="center"> </div><p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%" align="center"><span style="font-family: Tahoma"> </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Nel tentativo di delineare un <em>corpus </em>normativo più equo, in cui i lavoratori siano tutelati senza distinzioni di qualifica, settore e tipologia contrattuale, il <strong>D.l. 185/08</strong>, cd. Decreto “anticrisi” (convertito, con modifiche, nella <strong>L. 2/09</strong>) ha esteso gli ordinari strumenti di tutela del reddito anche ai lavoratori assunti con la qualifica di apprendista, normalmente esclusi dai trattamenti di integrazione e sostituzione del reddito già esistenti.</span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">L’art. 19, comma 1, lett. c), del D.l. 185/08, istituisce, infatti, in via sperimentale per il triennio 2009-2011, un trattamento economico a favore degli apprendisti, in caso di sospensione per crisi aziendale o occupazionale, ovvero, in caso di licenziamento, pari all’indennità ordinaria di disoccupazione con requisiti normali. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">I presupposti richiesti per accedere alla prestazione sono: essere nella qualifica di apprendista alla data di entrata in vigore del D.l. 185/08, ovvero il 29 novembre 2008; avere, all’atto della sospensione o del licenziamento, almeno 3 mesi di servizio presso l’azienda interessata dalla crisi.</span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Il trattamento può essere concesso per la durata massima di 90 giorni nell’intero periodo di vigenza del contratto di apprendistato, ovvero, per un numero minore di giornate, qualora il contratto scada prima della durata massima dell’indennità.</span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">In caso di licenziamento, il trattamento sarà corrisposto per una durata massima di 90 giornate, previa domanda presentata dall’apprendista entro 68 giorni dal licenziamento, sempre che risulti disoccupato per il periodo di godimento del trattamento stesso. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Per il riconoscimento del diritto, non sono chiesti i requisiti di anzianità assicurativa e contribuzione, di norma previsti per la concessione dell’indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti normali. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Per tale beneficio non è rilevante, inoltre, che l’apprendista sia o meno alle dipendenze di un’azienda destinataria di trattamenti di integrazione salariale.</span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">La legge prevede, senza deroghe, che  questa indennità sia subordinata all’intervento integrativo, pari almeno alla misura del 20% dell’indennità stessa, da parte degli enti bilaterali previsti dalla contrattazione collettiva.</span></p> <p style="text-align: justify; line-height: 150%" class="MsoNormal"><span style="font-family: Tahoma">Al fine di assicurare la più ampia forma di sostegno del reddito dei lavoratori di imprese in difficoltà, una importante novità introdotta dal decreto anticrisi (art. 19, comma 8, d.l. 185/2008) è quella che prevede l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga per tutte le tipologie di lavoro subordinato, compresi l’apprendistato ed il lavoro in somministrazione, destinatari ora, dunque, della cassa integrazione ordinaria e straordinaria in deroga o della mobilità in deroga.</span></p> <p style="text-align: justify; line-height: 150%" class="MsoNormal"><span style="font-family: Tahoma">L’INPS, con circolare n. 39 del 6 marzo 2009, ha chiarito che l’eventuale impiego, per il 2009, degli ammortizzatori sociali in deroga è subordinato all’utilizzo del trattamento di sostegno del reddito per il periodo massimo previsto; nel caso in cui manchi l’intervento integrativo degli Enti bilaterali richiesto dalla medesima norma, il periodo di tutela di cui all’art. 19, comma 1 lett. c) si considera esaurito ed i lavoratori possono accedere direttamente al trattamento in deroga.</span></p> <p style="text-align: justify; line-height: 150%" class="MsoNormal"><span style="font-family: Tahoma">Si rileva, dunque, come, per la prima volta la “deroga” non riguarda soltanto l’appartenenza settoriale e la dimensione aziendale, ma anche le tipologie contrattuali, al fine di offrire un reale sostegno ai lavoratori in <span>somministrazione,</span> a termine, apprendisti, che sono i primi a soffrire per la crisi in corso.</span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Tale finalità si evince chiaramente dal recente <strong>parere</strong> del <strong>Ministero del Lavoro</strong> <strong>n. 69 del 10 settembre 2009</strong>, con il quale il Dicastero ha risposto ad un interpello in merito alla possibilità di fruizione del trattamento di integrazione salariale per i lavoratori apprendisti in regime di solidarietà. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Il Ministero si è così espresso: "<strong><em>Tenuto conto della funzione assolta dal sistema di integrazione salariale, volta a sostenere il reddito dei lavoratori nei casi di contrazione dell’attività produttiva, nonché dell’inquadramento del contratto di solidarietà nell’ambito degli ammortizzatori sociali, appare possibile in chiave analogica ammettere l’applicazione – o meglio l’estensione – della disciplina prevista dall’art. 19, comma 8, del D.L. n. 185/2008 (conv. da L. n. 2 del 2009) anche ai lavoratori apprendisti in regime di solidarietà, avvalendosi sempre delle risorse finanziarie destinate agli ammortizzatori sociali in deroga dalla vigente normativa.</em></strong>” </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma; color: black">Secondo il Ministero, la volontà del legislatore è quella di assicurare comunque, con l'emanazione delle recenti disposizioni anticrisi, ampie forme di sostegno al reddito ai lavoratori in difficoltà, compresi i lavoratori assunti con contratto di apprendistato. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma; color: black">Tale obiettivo viene perseguito attraverso l'istituto della Cassa integrazione in deroga</span><span style="font-family: Tahoma; color: black">.<br /> </span><span style="font-family: Tahoma">Peraltro, a conferma di tale impostazione va ricordato quanto già chiarito dal Ministero del Lavoro con risposta ad interpello n. 52 del 5 giugno 2009, in ordine alla possibilità di richiedere, contestualmente, Cassa integrazione ordinaria e straordinaria e Cassa “in deroga” per gli apprendisti. </span></p> <p style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify; line-height: 150%"><span style="font-family: Tahoma">Anche in tale sede, il Ministero del Lavoro, richiamando la funzione espletata dagli istituti a sostegno del reddito e la <em>voluntas legis</em> contenuta nelle recenti normative, ha ritenuto di dare una soluzione positiva al quesito.</span></p> <p style="text-align: justify; line-height: 150%" class="MsoNormal"><span style="font-family: Tahoma">Prevedendo, anche per gli apprendisti, il meccanismo appena descritto per i casi di sospensione dell’attività lavorativa, si coglie l’occasione per estendere a questi lavoratori, benché in maniera parziale ed in via sperimentale, il trattamento di sostegno del reddito assicurato agli altri lavoratori subordinati, che fino ad oggi non spettava, consentendo all’impresa di mantenere invariato il proprio organico aziendale e preservandola, inoltre, dal rischio di dispersione del patrimonio di professionalità in via di formazione.</span></p> <p style="text-align: justify; line-height: 150%" class="MsoNormal"><span style="font-family: Tahoma">L'intento, invero, è quello di ottimizzare le potenzialità di uno strumento, non solo di promozione dell'occupazione giovanile ma anche di integrazione tra i diversi sistemi (scuola, lavoro e formazione), che, grazie alle sue peculiarità, ha assunto un ruolo centrale sia nel quadro degli interventi formativi che nelle politiche occupazionali. </span></p> L'intervento delle parti sindacali nell'ambito degli ammortizzatori sociali 2009-12-03T16:41:55Z 2009-12-03T16:41:55Z http://www.csddl.it/csddl/ammortizzatori-sociali/lintervento-delle-parti-sindacali-nellambito-degli-ammotizzatori-sociali.html Tommaso Germano info@codexa.it <h2 class="contentheading" align="center"><a href="attachments/171_Ammortizzatori%20socilai.pdf" target="_blank"><strong style="font-size: 18px">L'intervento delle parti sindacali nell'ambito degli ammortizzatori sociali</strong></a></h2><p align="center"><strong><em>Tommaso GERMANO </em></strong></p><p align="center"><strong>(da www.dirittodeilavori Anno III, n. 2) </strong></p> <h2 class="contentheading" align="center"><a href="attachments/171_Ammortizzatori%20socilai.pdf" target="_blank"><strong style="font-size: 18px">L'intervento delle parti sindacali nell'ambito degli ammortizzatori sociali</strong></a></h2><p align="center"><strong><em>Tommaso GERMANO </em></strong></p><p align="center"><strong>(da www.dirittodeilavori Anno III, n. 2) </strong></p>