Riforme - Jobs act - CSDDL.it - Centro Studi Diritto Dei LavoriCentro Studi Diritto dei Lavori - Bisceglie - A cura dell'Avv. Antonio Belsito e del Prof. Gaetano Venetohttp://www.csddl.it/csddl/enti-bilaterali/atom-2.html2021-03-12T16:28:45ZJoomla! 1.5 - Open Source Content Managementla bilateralità2013-04-26T10:45:49Z2013-04-26T10:45:49Zhttp://www.csddl.it/csddl/enti-bilaterali/la-bilateralita.htmlAdministratorinfo@codexa.itScarica l'allegatoScarica l'allegatoBilateralità: un modo diverso di fare Relazioni Sindacali2013-04-04T18:02:30Z2013-04-04T18:02:30Zhttp://www.csddl.it/csddl/enti-bilaterali/bilateralita-un-modo-diverso-di-fare-relazioni-sindacali.htmldi Dario Longoinfo@codexa.it<p align="center"><strong><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font style="font-size: 16px" color="#800000">Bilateralità: un modo diverso di fare Relazioni Sindacali</font></span></strong></p><p align="center"><em><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">di Mario Longo</font></span></em></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La moderna bilateralità nasce nell’ambito degli accordi sindacali stipulati tra le Parti sociali datoriali e dei lavoratori dal 1983 in poi e rappresenta l’esperienza più emblematica di un modo di fare relazioni sindacali quantomeno alternativo, se non proprio antitetico rispetto ai meglio conosciuti modelli di <em>bargaining</em> di stampo industriale. </font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Si può senza dubbio affermare, infatti, che l’esperienza della bilateralità sia lo specchio dei settori produttivi di cui è diretta emanazione. In tal senso quello dell’artigianato non soltanto è un esempio calzante, ma rappresenta al giorno d’oggi lo stato dell’arte della migliore bilateralità. <span> </span>Ad un così positivo sviluppo del sistema ha senza dubbio contribuito la cifra genetica tipica del mondo artigiano in cui datore di lavoro e lavoratore non sono parti frontalmente contrapposte come negli stilemi tipici della lotta di classe, ma sono piuttosto soggetti che spesso lavorano fianco a fianco, intimamente connessi non soltanto da interessi comuni, ma anche da un rapporto che, lungi dall’essere mera “utilizzazione” della forza lavoro, assume nella stragrande maggioranza dei casi, i connotati della più schietta“collaborazione”.</font></span></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Non è dunque un caso che proprio nell’ambito dell’artigianato la bilateralità abbia trovato terreno fertile per crescere e svilupparsi: essa, infatti, non è altro che la sublimazione di un <em>modus operandi</em> improntato al reciproco rispetto ed alla collaborazione che, nato tra le mura della bottega, si ritrova arricchito di significati e risultati nel rapporto tra Organizzazioni sindacali ed Associazioni datoriali.</font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In epoca recente il Legislatore, complice la sempre più grave penuria di risorse pubbliche, <span> </span>ha mostrato un crescente interesse nei confronti degli Enti Bilaterali, in un processo di riscoperta dei meccanismi mutualistici che, è bene ricordarlo, nei primi del ‘900 rappresentavano l’unico sostegno per i lavoratori in caso di sospensioni o riduzioni dell’attività produttiva. Da allora, se per l’industria sono stati creati istituti come quello della cassa integrazione, lo stesso non è accaduto in ambiti come quello dell’artigianato e dell’impresa diffusa. In tali settori, il compito di definire un sistema efficace di ammortizzatori è spettato alle Parti sociali. L’impianto così definito si è dimostrato nel tempo non soltanto efficace, ma anche efficiente, ben lungi dagli sprechi di un sistema pubblico che ha spesso tracimato nel <em>mare magnum</em> dell’assistenzialismo.</font></span></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">A partire dall’esperienza del sostegno al reddito, il concetto della bilateralità ha ben presto esteso la propria operatività ad altri campi: la sicurezza sui luoghi di lavoro, la formazione continua dei dipendenti e, più recentemente, la sanità integrativa sino ad arrivare ad una molteplicità di prestazioni rivolte sia ai lavoratori che ai titolari di impresa e calibrate, in modi e forme differenziati, in riferimento ai singoli territori regionali ma pur sempre contraddistinte dalla cifra stilistica e sostanziale della gestione condivisa tra Sindacati e Associazioni datoriali.</font></span></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per ciò che riguarda l’artigianato, il sistema della bilateralità è incentrato su singoli fondi regionali che fanno capo ad un unico Ente nazionale, l’EBNA (Ente Bilaterale Nazionale dell’Artigianato). Gli accordi interconfederali sottoscritti negli ultimi 10 anni, in particolar modo quello del 23 luglio 2009, applicativo di quella che è stata la prima vera intesa di riforma degli assetti contrattuali (21 novembre 2008) in Italia, hanno disegnato un’architettura in cui le prestazioni bilaterali diventano <em>“diritto contrattuale di ogni singolo lavoratore, che pertanto matura, nei confronti delle imprese non aderenti al sistema bilaterale, il diritto alla erogazione diretta delle prestazioni da parte dell’impresa datrice di lavoro”</em>, unitamente ad un elemento retributivo aggiuntivo da erogarsi in busta paga.</font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Si tratta del primo, vero sistema organico di welfare contrattuale, di almeno una decina d’anni in anticipo sui più recenti tentativi di stampo eteronormativo che, in ragione della crisi economica, sollecitano la creazione di analoghi sistemi di mutualità.</font></span></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La stessa legge n. 92/2012 (c.d. Riforma Fornero), nel ridefinire il <em>corpus</em> degli ammortizzatori sociali fa esplicito riferimento agli Enti Bilaterali ed in particolare a quello dell’artigianato (art. 3, comma 14), come modello di riferimento per la creazione di un sistema compartecipato sempre più efficiente e sempre meno assistenziale.</font></span></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Ad oggi l’EBAP, Ente Bilaterale dell’Artigianato Pugliese, costituito dalle sigle datoriali e sindacali maggiormente rappresentative del mondo dell’artigianato della nostra regione, associa più di 7.000 imprese ed eroga prestazioni e servizi ad una platea di più di 20.000 lavoratori. Le prestazioni, in continua crescita, vanno dal sostegno al reddito in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, agli incentivi in caso di assunzione o trasformazione del rapporto a tempo indeterminato; dai contributi per investimenti aziendali sulla sicurezza all’intervento in caso di ripristino/ricostruzione per gli eventi di forza maggiore; dal sostegno alla formazione professionale<span> </span>fino ad interventi innovativi di assoluto rilievo sociale come l’integrazione al reddito per congedi parentali o per prolungamento dell’astensione facoltativa per l’assistenza a figli minori con handicap o per l’integrazione della contribuzione volontaria in caso di trasformazione del rapporto di lavoro in part-time in chiave di assistenza alla prole.</font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Sono queste alcune delle prestazioni che l’EBAP eroga e che rappresentano solo una piccola parte del più articolato ed efficiente sistema di welfare contrattuale esistente oggi in Italia.</font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span><em><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></em></p><p align="justify"><span><font color="#000000"><em>Per maggiori informazioni: </em></font><a href="http://www.ebapuglia.it/"><u><font color="#0000ff"><em>www.ebapuglia.it</em></font></u></a><font color="#000000"><em> </em></font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><em> </em></font></span></p><p align="center"><strong><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font style="font-size: 16px" color="#800000">Bilateralità: un modo diverso di fare Relazioni Sindacali</font></span></strong></p><p align="center"><em><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">di Mario Longo</font></span></em></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La moderna bilateralità nasce nell’ambito degli accordi sindacali stipulati tra le Parti sociali datoriali e dei lavoratori dal 1983 in poi e rappresenta l’esperienza più emblematica di un modo di fare relazioni sindacali quantomeno alternativo, se non proprio antitetico rispetto ai meglio conosciuti modelli di <em>bargaining</em> di stampo industriale. </font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Si può senza dubbio affermare, infatti, che l’esperienza della bilateralità sia lo specchio dei settori produttivi di cui è diretta emanazione. In tal senso quello dell’artigianato non soltanto è un esempio calzante, ma rappresenta al giorno d’oggi lo stato dell’arte della migliore bilateralità. <span> </span>Ad un così positivo sviluppo del sistema ha senza dubbio contribuito la cifra genetica tipica del mondo artigiano in cui datore di lavoro e lavoratore non sono parti frontalmente contrapposte come negli stilemi tipici della lotta di classe, ma sono piuttosto soggetti che spesso lavorano fianco a fianco, intimamente connessi non soltanto da interessi comuni, ma anche da un rapporto che, lungi dall’essere mera “utilizzazione” della forza lavoro, assume nella stragrande maggioranza dei casi, i connotati della più schietta“collaborazione”.</font></span></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Non è dunque un caso che proprio nell’ambito dell’artigianato la bilateralità abbia trovato terreno fertile per crescere e svilupparsi: essa, infatti, non è altro che la sublimazione di un <em>modus operandi</em> improntato al reciproco rispetto ed alla collaborazione che, nato tra le mura della bottega, si ritrova arricchito di significati e risultati nel rapporto tra Organizzazioni sindacali ed Associazioni datoriali.</font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">In epoca recente il Legislatore, complice la sempre più grave penuria di risorse pubbliche, <span> </span>ha mostrato un crescente interesse nei confronti degli Enti Bilaterali, in un processo di riscoperta dei meccanismi mutualistici che, è bene ricordarlo, nei primi del ‘900 rappresentavano l’unico sostegno per i lavoratori in caso di sospensioni o riduzioni dell’attività produttiva. Da allora, se per l’industria sono stati creati istituti come quello della cassa integrazione, lo stesso non è accaduto in ambiti come quello dell’artigianato e dell’impresa diffusa. In tali settori, il compito di definire un sistema efficace di ammortizzatori è spettato alle Parti sociali. L’impianto così definito si è dimostrato nel tempo non soltanto efficace, ma anche efficiente, ben lungi dagli sprechi di un sistema pubblico che ha spesso tracimato nel <em>mare magnum</em> dell’assistenzialismo.</font></span></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">A partire dall’esperienza del sostegno al reddito, il concetto della bilateralità ha ben presto esteso la propria operatività ad altri campi: la sicurezza sui luoghi di lavoro, la formazione continua dei dipendenti e, più recentemente, la sanità integrativa sino ad arrivare ad una molteplicità di prestazioni rivolte sia ai lavoratori che ai titolari di impresa e calibrate, in modi e forme differenziati, in riferimento ai singoli territori regionali ma pur sempre contraddistinte dalla cifra stilistica e sostanziale della gestione condivisa tra Sindacati e Associazioni datoriali.</font></span></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Per ciò che riguarda l’artigianato, il sistema della bilateralità è incentrato su singoli fondi regionali che fanno capo ad un unico Ente nazionale, l’EBNA (Ente Bilaterale Nazionale dell’Artigianato). Gli accordi interconfederali sottoscritti negli ultimi 10 anni, in particolar modo quello del 23 luglio 2009, applicativo di quella che è stata la prima vera intesa di riforma degli assetti contrattuali (21 novembre 2008) in Italia, hanno disegnato un’architettura in cui le prestazioni bilaterali diventano <em>“diritto contrattuale di ogni singolo lavoratore, che pertanto matura, nei confronti delle imprese non aderenti al sistema bilaterale, il diritto alla erogazione diretta delle prestazioni da parte dell’impresa datrice di lavoro”</em>, unitamente ad un elemento retributivo aggiuntivo da erogarsi in busta paga.</font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Si tratta del primo, vero sistema organico di welfare contrattuale, di almeno una decina d’anni in anticipo sui più recenti tentativi di stampo eteronormativo che, in ragione della crisi economica, sollecitano la creazione di analoghi sistemi di mutualità.</font></span></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">La stessa legge n. 92/2012 (c.d. Riforma Fornero), nel ridefinire il <em>corpus</em> degli ammortizzatori sociali fa esplicito riferimento agli Enti Bilaterali ed in particolare a quello dell’artigianato (art. 3, comma 14), come modello di riferimento per la creazione di un sistema compartecipato sempre più efficiente e sempre meno assistenziale.</font></span></p><p align="justify"><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Ad oggi l’EBAP, Ente Bilaterale dell’Artigianato Pugliese, costituito dalle sigle datoriali e sindacali maggiormente rappresentative del mondo dell’artigianato della nostra regione, associa più di 7.000 imprese ed eroga prestazioni e servizi ad una platea di più di 20.000 lavoratori. Le prestazioni, in continua crescita, vanno dal sostegno al reddito in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, agli incentivi in caso di assunzione o trasformazione del rapporto a tempo indeterminato; dai contributi per investimenti aziendali sulla sicurezza all’intervento in caso di ripristino/ricostruzione per gli eventi di forza maggiore; dal sostegno alla formazione professionale<span> </span>fino ad interventi innovativi di assoluto rilievo sociale come l’integrazione al reddito per congedi parentali o per prolungamento dell’astensione facoltativa per l’assistenza a figli minori con handicap o per l’integrazione della contribuzione volontaria in caso di trasformazione del rapporto di lavoro in part-time in chiave di assistenza alla prole.</font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000">Sono queste alcune delle prestazioni che l’EBAP eroga e che rappresentano solo una piccola parte del più articolato ed efficiente sistema di welfare contrattuale esistente oggi in Italia.</font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><span> </span></font></span><em><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"> </font></span></em></p><p align="justify"><span><font color="#000000"><em>Per maggiori informazioni: </em></font><a href="http://www.ebapuglia.it/"><u><font color="#0000ff"><em>www.ebapuglia.it</em></font></u></a><font color="#000000"><em> </em></font></span><span style="line-height: 115%; font-family: 'Verdana','sans-serif'; font-size: 10pt"><font color="#000000"><em> </em></font></span></p>