‘Cosa mi resta di lui nel cuore? La consolazione che siamo ciò che abbiamo visto, i libri che abbiamo letto, le persone che abbiamo incontrato. Non saresti nessuno senza le letture, i film, i luoghi visitati, le persone cui hai voluto bene. Richard è una parte di me e questa consapevolezza, in qualche modo, mi consola in questo momento davvero triste.’
Richard Rogers e Renzo Piano hanno collaborato, negli anni Settanta, alla progettazione del Centre Pompidou parigino, il Beaubourg. Erano giovani e aperti al futuro. Inglese, nato a Firenze, alfiere di un’architettura etica, civile e democratica, Rogers ha firmato entre autres il Millennium Dome a Londra, il Palazzo dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo, il Museo dell’Arte Islamica a Doha. Ha vinto il Premio Pritzker. Si è raccontato nell’autobiografia, intitolata, non a caso, A Place for All People: Life, Architecture, and the Fair Society (2017). È stato in sintesi un intellettuale borghese, appartenente a quella classe che sola ha agito in nome e per conto dell’umanità.
Annalisa Paradiso