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Contenzioso e giurisprudenza

Rassegna giurisprudenziale ragionata sul pubblico impiego 

A cura di Roberta Bruno 

La presente rassegna delle più recenti pronunce giurisprudenziali intervenute in materia di pubblico impiego, oltre a costituire un indispensabile strumento di consultazione per gli operatori del diritto, rappresenta un’importante occasione di riflessione sulle patologie che più frequentemente si registrano nell’ambito delle dinamiche del rapporto contrattuale tra datore di lavoro pubblico e dipendente pubblico. La giurisprudenza, infatti, rispecchia efficacemente lo svolgimento concreto e le problematiche attuali relative all’uso distorto degli istituti normativi e contrattuali che regolamentano le  risorse umane all’interno delle pubbliche amministrazioni.   Ciò premesso, al fine di meglio comprendere la disciplina del pubblico impiego e, soprattutto, il contenzioso generato dall’utilizzo improprio delle previsioni normative e degli istituti tipici del lavoro pubblico, è necessario prendere le mosse dall’art. 2, comma 2, del d.lgs. 165/2001 che espressamente prevede che «i rapporti di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche sono disciplinati dalle disposizioni del capo I, titolo II, del libro V del codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa, fatte salve le diverse disposizioni contenute nel presente decreto, che costituiscono disposizioni a carattere imperativo».

In particolare, tra le problematiche che più frequentemente generano il contenzioso nel settore del lavoro pubblico, merita di essere evidenziato, tra gli altri, l’utilizzo improprio dei contratti di lavoro flessibile nelle P.A. e, in particolare, la mancanza del presupposto delle esigenze eccezionali per l’assunzione con contratti a tempo determinato, l’utilizzo improprio di lavoratori tramite società di somministrazione per fronteggiare necessità ordinarie e l’inadempimento degli obblighi di formazione nel contratto di formazione e lavoro.

Inoltre, in materia di consulenze esterne, gli interventi giurisprudenziali hanno univocamente  evidenziato l’esigenza della motivazione del conferimento dell’incarico di collaborazione, oltre che la necessità che gli incarichi individuali vengano conferiti ad esperti di provata competenza, previa determinazione della durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione.

I conflitti relativi alle procedure concorsuali, invece, si incentrano soprattutto sulla legittimità delle operazioni compiute dalla commissione giudicatrice, sulle possibili rettifiche della graduatoria, sulla valutazione dei titoli e dei meriti dei singoli candidati, oltre che sull’individuazione del giudice giurisdizionalmente competente.

Particolare rilievo hanno anche le puntualizzazioni della Corte Costituzionale relative alle deroghe legislative al principio di cui all’art. 97, 3° comma, Cost., secondo cui agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, in quanto l’area delle predette eccezioni al concorso deve essere delimitata in modo rigoroso.

Con riguardo ai provvedimenti disciplinari, invece, la giurisprudenza si è in molti casi soffermata sulle garanzie relative al diritto di difesa mediante l’applicazione del procedimento di cui all’art. 7 della L. 300/70, oltre che sull’illegittimità del provvedimento disciplinare adottato tardivamente.

Peraltro, in tema di mansioni, la Suprema Corte ha da un lato riconosciuto, ai sensi dell’art. 36 Cost., il diritto del dipendente pubblico alla retribuzione per le mansioni superiori effettivamente svolte, dall’altro ha sancito l’obbligo in capo al superiore gerarchico che abbia illegittimamente demansionato un collaboratore a risarcire i danni in base gli articoli 2043 e 2059 cod. civ..

Invero, recependo i più significativi indirizzi giurisprudenziali, la disciplina del rapporto di lavoro pubblico è stata oggetto di numerosi e frequenti interventi da parte del legislatore, se non di radicali riforme, sempre dettate dalla necessità di incrementare l’efficienza delle P.A. ed in funzione deflattiva del contenzioso che inevitabilmente ne scaturisce e di cui una significativa casistica è rappresentata dalla presente raccolta giurisprudenziale.


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